"Domine non sum dignus". Cosa significa la risposta del "candidato" Nordio

L'ex magistrato reagisce così dopo essere stato indicato da Giorgia Meloni come possibile candidato al Colle: "Domine non sum dignus, non ho fatto neanche il consigliere comunale"

"Domine non sum dignus". Cosa significa la risposta del "candidato" Nordio

In giornata a fare un vero passo è stata Giorgia Meloni, che ha proposto Carlo Nordio come possibile candidato per la presidenza della Repubblica. La leader di Fratelli d'Italia ha fatto il nome dell'ex magistrato al centrodestra, a cui ha chiesto di allargare la rosa dei quirinabili anche ad altre personalità che non hanno mai avuto un trascorso nel mondo della politica. Ecco perché la leader di FdI ha avanzato l'opzione di Nordio, "su cui ci pare difficile che si possano muovere obiezioni". Ma l'ex magistrato non ha fatto mancare le prime reazioni.

La reazione di Nordio

Nordio si è detto "ovviamente lusingato che sia stato fatto il mio nome", ma sull'ipotesi di un suo approdo al Colle ha voluto frenare: "Domine non sum dignus. Signore, non sono degno". Facendo sue le parole del centurione di Cafarnao. Contattato dall'Agi, l'ex magistrato ha sostenuto che la carica di capo dello Stato "debba esser affidata a un politico". E ha invitato a cercare tra i giuristi: "Ce ne sarebbero di migliori".

Inoltre Nordio ha voluto sottolineare la sua distanza dalla politica pratica. "Sono un portatore di cultura giuridica. Se parliamo di politica, invece, solo sul piano teorico. Lo sanno tutti che non ho fatto neanche il consigliere comunale", ha detto rispondendo alle domande del direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini intervenendo alla presentazione dell'ultimo libro di Virman Cusenza (Giocatori d'azzardo - storia di Enzo Paroli, l'antifascista che salvò il giornalista di Mussolini).

Le mosse del centrodestra

Il centrodestra comunque lavora a una rosa di uomini e donne, "tutti nomi di alto profilo". Sui giornali i principali profili che circolano sono quelli di Maria Elisabetta Alberti Casellati, Marcello Pera, Letizia Moratti, Giulio Tremonti e Franco Frattini. Matteo Salvini ha annunciato che sta continuando a lavorare per proporre una candidatura largamente condivisa: nelle prossime ore il centrodestra unito offirà "non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi".

La giornata di oggi si conclude con un nulla di fatto: gli incontri tra i vari leader dei

partiti hanno portato a una fumata nera, con una pioggia di schede bianche che hanno dominato la prima votazione per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Domani nuovo round che potrebbe rivelarsi decisivo.

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