"La nostra proposta per dire basta alle borseggiatrici incinte impunite". Intervista a Simonetta Matone

L'ex pm al tribunale per i minori: "Carcere o istituto, decida il giudice. Le donne rom non possono usare i bambini come salvacondotto"

"La nostra proposta per dire basta alle borseggiatrici incinte impunite". Intervista a Simonetta Matone
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Simonetta Matone, parlamentare della Lega, già sostituto procuratore del Tribunale per i minorenni di Roma, ha intenzione, come il suo partito, di risolvere il vuoto legislativo inerente alle madri che vengono colte a rubare. Il tema principale è quello della impunità che la legge attuale prevede.

Onorevole, come mai le donne arrestato per furto, anche con precedenti, difficilmente finiscono in carcere?

«Perché l'attuale assetto legislativo non lo consente. L'articolo 146 codice penale. Stabilisce che viene differita l'esecuzione della pena se contro una donna incinta o contro madre di minore al di sotto dei tre anni».

Il Pd la attacca.

«Il Pd mi attacca perché lo sfido sul su un terreno che ritiene solo suo. Quello sociale, della protezione di donne e minori. Negli ultimi 10 anni i ministri della Giustizia erano Orlando del Pd, Bonafede e Cartabia, tecnico ma non certo vicina al centrodestra. Nulla hanno fatto per le carceri. Nulla hanno fatto per i campi rom».

Parlare di criminalità dei rom non è facile in Italia.

«Non sono fenomeni caratterizzati da romanticismo. Ma dietro a ogni borseggiatrice c'è qualcuno che la obbliga o la sfrutta. Tutti i giornali hanno parlato di un caso: una donna condannata a 30 anni di galera che ha dieci figli. Quella donna non può non andare in carcere ma è una vittima a sua volta. Per questo ritengo la norma presentata dalla Lega estremamente ragionevole. La proposta fa sì che il magistrato, quando si trova davanti un caso come questo, sia che la donna sia gravida sia che non lo sia, possa decidere cosa fare. E cioè se mandarla in carcere o nelle strutture protette denominate Icam, nelle quali ci si prende cura di lei e del bambino. E dove termina l'attività di sfruttamento intenso».

È stata oggetto di attacchi in Parlamento.

«Immagini suggestive, scene davvero sguaiate e attacchi ad personam. Non avevano capito nulla di quello che ho detto. Questo perché non conoscono l'argomento. Io non sono per il carcere, specie nei casi di donna incinta, ma per gli istituti di custodia attenuata. Poi, certo, bisogna vedere il certificato penale. Ma di sicuro il bambino non può essere un salvacondotto per commettere dei reati. Ho incontrato bambini con madri con spaccio per reato internazionale di stupefacenti. Che facciamo? Le lasciamo libere? Va esaminato caso per caso, cosa che non viene mai fatta».

Quindi la soluzione sono gli istituti ad hoc.

«Quindi la polizia li arresta e i magistrati decidono. Per cui la politica deve porsi il problema, che va affrontato in modo non spregiudicato ma conoscendo il fenomeno. Altrimenti facciamo soltanto della carità pelosa, ci giriamo dall'altra parte».

Insomma, per la Lega ci vuole pragmatismo.

«La domanda è come risolvere il problema, senza fare razzismo, che è una parola buttata in mezzo dalla sinistra per nascondere le loro responsabilità nella valutazione della faccenda. Per anni abbiamo avuto un atteggiamento di assoluta sottovalutazione del fenomeno, anche perché, con la scusa del rispetto della cultura diversa, passano culture anti-democratiche basate sulla legge del più forte e sullo sfruttamento di donne e bambini. Io sono diventata vittima degli strali in Parlamento perché si sentono toccati, perché sì: è un tema tabù. La cultura di un rom è il tabù dei tabù».

Lei contestò l'associazione di stampo mafioso.

«Sono passati più di 20 anni. Trovai questa situazione: 27 minori costretti a borseggiare nel centro storico. Ragazzini controllati da donne che non erano le loro madri. Arrivavano alla stazione Trastevere e venivano divisi. A fine giornata, di nuovo a Trastevere, dove trovavano gli adulti per recuperare la refurtiva. Al vertice dell'associazione c'era anche un minorenne. Sapevano che se non avessero rubato, sarebbero stati riempiti di botte. Per fortuna, mi pare ora che i bambini non ci siano a Roma. Ma sono stati sostituiti da queste ragazze».

Sarebbe attuale la contestazione di associazione di stampo mafioso?

«Associazione a delinquere sicuramente. Sull'associazione di stampo mafioso, bisognerebbe capire il tipo di organizzazione criminale alle spalle».

Commenti
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Avatar di BartAle BartAle
13 Ago 2024 - 12:11
NON è cosi complicato

Puoi andare a rubare?

Puoi andare in carcere.
Mostra tutti i commenti (11)
Avatar di de barba rossano de barba rossano
12 Ago 2024 - 10:12
e' inammissibile che con la scusa della gravidanza queste borseggiatrici la facciano sempre franca. spesso a genitori italiani, che non rubano, ma con problemi economici, vengono sottratti i bambini dagli assistenti sociali e dati in adozione, perche' non si fa altrettanto con i rom che educano i figli dalla piu' tenera eta' a rubare e a chiedere l' elemosina?.
Avatar di FabioMi FabioMi
12 Ago 2024 - 10:31
Hai mai sentito un politico rispondere a questa domanda?
Avatar di titina titina
12 Ago 2024 - 10:50
Io metterei l'aggravante a chi ruba se è incinta .
Avatar di zena40 zena40
12 Ago 2024 - 11:25
Vale sempre il solito discorso: ognuno è responsabile di quello che fa nel bene e nel male.

Anche i ROM.

Pertanto mettere le donne che devono allattare in strutture adeguate, finito l'allattamento direttamente in carcere a scontare la pena.

I bambini che vanno a rubare vanno assistiti in centri ad hoc.
Avatar di jaguar jaguar
12 Ago 2024 - 11:54
La proposta giusta potrebbe essere quella di leggi e pene esemplari, però con l'aggiunta di giudici che le applichino.
Avatar di madrud madrud
12 Ago 2024 - 12:35
Molto semplice. Abolizione delle tutele dell'art. 146 del codice penale in caso direiterazione del reato.
Avatar di marco777 marco777
12 Ago 2024 - 12:47
la lega è al governo,faccia la proposta e la faccia passare,poi vediamo se si risolve il problema o è solo fumo.a proposito di fumo,la droga scorre a fiumi anche con questo governo,in compenso chi cercava di fare imprenditoria onesta nel settore rischia la chiusura,a tutto vantaggio della criminalità.
Avatar di Val23 Val23
12 Ago 2024 - 13:40
Le prime vittime sono le borseggiatrici che dalla nascita non hanno avuto modo di conoscere una realtà diversa dallo squallore e dal crimine. Può sembrare crudele ma per salvarle occorre iniziare a metterle in condizioni di non nuocere. Il rack3t le può sfruttare solo perché non punibili. Se questo cambiasse non avrebbe più interesse a servirsene. Adottabilità, strutture apposite o altro se reiterazione. Bisogna interrompere il circolo vizioso per salvaguardare la loro stessa vita futura e quella dei loro figli sicure vittime del rack3t a loro volta. Se avessero potuto conoscere una realtà diversa sarebbero loro stesse a chiederlo ed a denunciare perché la loro non è veramente vita
Avatar di AlessandroALX AlessandroALX
12 Ago 2024 - 15:51
Soluzione:

= Eliminare questo insulso articolo di legge.

- Processare e condannare chi infrange la legge a prescindere di figliolanza o meno.

= Togliere la Patria potesta al genitore che commette reati perché non in grado di allevare correttamente i figli.

- Figli del reo in adozione senza troppa burocrazia, sicuramente troveranno genitori adottivi migliori.
Queste misure, crudeli ma logiche, verranno applicate sicuramente applicate solo quel che basta per eliminare il problema.
Troppo buonismo non porta nulla di buono.
Avatar di walter viva walter viva
12 Ago 2024 - 17:42
Ma quali vittime. Le vere vittime sono i derubati. Queste si chiamano delinquenti.
Avatar di BartAle BartAle
13 Ago 2024 - 12:11
NON è cosi complicato

Puoi andare a rubare?

Puoi andare in carcere.
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