"Il nostro testo cancella ogni dubbio. Pure in futuro nessuna patrimoniale"

Il vicepresidente di Fi: "La norma esistente lasciava una serie di interrogativi che sono stati fugati. Il problema non è Draghi"

"Il nostro testo cancella ogni dubbio. Pure in futuro nessuna patrimoniale"

La signora di tutte le battaglie. La vittoria del presidente. Nel nome del bene più prezioso degli italiani: la casa. Siglata un'intesa con Palazzo Chigi per la legge delega fiscale e la riforma del catasto, grazie all'impegno del centrodestra al governo. Un significativo risultato che ha fatto sobbalzare di gioia Silvio Berlusconi da sempre impegnato a salvaguardare la casa dei cittadini. Il coordinatore nazionale di Fi Antonio Tajani ha seguito passo per passo questo successo.

Presidente Tajani, un'altra vittoria di Forza Italia.

«Un lungo lavoro per fare in modo che nella riforma del catasto non ci fosse possibilità alcuna, né apparente né subliminale, di aumentare le tasse sugli immobili».

Perché, esisteva questa possibilità?

«Il testo esistente lasciava adito ad una serie di dubbi perché diceva che gli estimi catastali erano equiparati al valore patrimoniale e ciò sembrava che paventasse nuove tasse sulla casa».

Ma Draghi non l'avrebbe mai permesso.

«Questo è vero, ma infatti il problema non è Draghi ma il testo. Dopo Draghi, chiunque avrebbe potuto, con un testo del genere, mettere nuove tasse. Invece adesso questo pericolo è scongiurato. Anzi, il nuovo testo va proprio nello spirito di quello che diceva Draghi: niente tasse sulla casa né oggi né domani. Punto».

Ma comunque il catasto andrebbe riformato.

«Noi siamo favorevoli alla riforma del catasto con l'accordo di un incremento dell'emersione del sommerso. Ci sono sempre più immobili fantasma che devono essere accatastati. Ciò produrrà un incremento degli introiti nelle casse dello Stato. E i comuni più virtuosi possono ottenere parte di quegli introiti servendosene per ridurre l'aliquota Imu».

Dunque, un doppio successo.

«Triplo. Questo significa anche rafforzare il governo in quanto i cittadini avranno una percezione positiva della sua azione. Abbiamo semplicemente voluto mettere le cose in chiaro. La formulazione precedente dava adito a dubbi. Con il testo di oggi, invece, non c'è più alcun rischio e questi risultati sono stati possibili solo grazie alla presenza del centrodestra al governo».

Ciò che spaventava di più era il riferimento al valore patrimoniale dell'immobile.

«Ecco, appunto, un testo che fa riferimento al valore patrimoniale non ci sarà più. Si è voluto chiarire anche questo. Letta dovrà convenirne. È una cosa di buonsenso a favore degli italiani e del loro bene più caro».

E poi è da sempre la battaglia del Presidente.

«La battaglia per la casa in Italia significa molte cose: la casa ha un significato particolare per gli italiani. Significa famiglia, tradizione, cultura. Noi non siamo come gli americani che investono in fondi mobiliari, noi investiamo nel mattone. Per poi lasciarlo ai figli o ai nipoti. Siamo figli della cultura di Ulisse: il viaggio dell'uomo mediterraneo che viene via dalla guerra per tornare nella sua Itaca, alla sua dimora dove lo aspettano moglie, figlio e cane. La casa è cultura. Quasi tutte le famiglie in Italia sono proprietarie di una casa».

E la casa muove tutta l'economia.

«Come dice Berlusconi, quando l'edilizia va, tutta l'economia tira. Se si blocca il mercato immobiliare si ferma tutto.

L'edilizia è acciaio, ceramica, mobili, idraulica, elettricità, tutti i comparti industriali. Muove tutto, per questo è così importante favorire l'edilizia in regola. Ci vogliono regole e trasparenza ma non nuove tasse».

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