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Nuova leader, vecchio antisemitismo

Israele soffre di un continuo assatanato incitamento che porta a attacchi terroristici continui.

Nuova leader, vecchio antisemitismo

Non è cosa da poco per l'Italia intera che un grande partito come il Pd, erede della storia comunista che con quella cattolica ha forgiato il cuore della politica di questo Paese, abbia adesso scelto come segretaria Elly Schlein. Un leader woke, vessillifero di una serie di battaglie che stanno ridefinendo il mondo, a partire dagli Usa. Schlein ha molto spazio: è pacifista, verde, ha un'interpretazione dei diritti umani tutta proiettata alla colpevolizzazione dei cattivi della storia, quelli che fanno la guerra, gli «oppressori» dei neri, delle donne, degli Lgtbq, del Terzo Mondo; la soluzione primaria dell'immigrazione la vede nell'accoglienza, in economia è sostenitrice dell'intervento statale. E come si è visto dall'affondo tirato subito a Piantedosi, gestirà il partito in prima persona.

Adesso, proprio oggi, la neosegretaria partecipa a Palazzo Marino a Milano a una due giorni dal titolo: «Basta con l'occupazione israeliana in Palestina». Semplice ed espressivo. Con lei fra gli altri l'ambasciatrice palestinese in Italia e Luisa Morgantini, di cui si conosce l'indefesso sostegno ad Arafat anche negli anni del grande terrorismo dell'Intifada. Un titolo come questo è uno squillo di tromba: invita non alla «legittima critica allo Stato d'Israele», come si dice sempre e come forse dirà anche Schlein, ma costruisce le fondamenta per l'antisemitismo contemporaneo, tramite l'ipotesi che Israele sia un Paese che vìola la legittimità internazionale, che occupa un paese, magari, che un tempo si chiamava «Palestina» facendone una colonia. In realtà la cosiddetta «occupazione», relativa all'West Bank ovvero Giudea e Samaria, nasce da una guerra in cui Israele fu attaccata dalla Giordania e difendendosene dovette occuparne territori poi ceduti dal re ai palestinesi. Oggi sono contestati, secondo la definizione dell'Onu, e non «occupati». Finché le due parti non si siedano per accordi di pace che i palestinesi hanno sempre rifiutato. Questo Schlein forse lo sa... Quello che certo sa è che Israele soffre di un continuo assatanato incitamento che porta a attacchi terroristici continui. Lo sa? Comunque, sceglie di avviare il suo lavoro abbracciando un redditizio tema che alcuni politici di sinistra, vergognandosi della gigantesca ondata di odio antiebraico che essa alimenta, hanno poi deciso di abbandonare.

La nuova segretaria Pd partecipa in questo modo al traghettamento della religione del nostro tempo, la battaglia per i diritti umani, dalla parte dell'ignoranza, della faciloneria, e peggio ancora verso una nuova persecuzione antisemita in atto in tutta Europa con la giustificazione che gli ebrei sono «oppressori».

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