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Una nuova tassa al 100%: l'assurda proposta di Landini

Landini porta avanti una visione economica di stampo assistenzialista senza comprendere che in prospettiva danneggia proprio i ceti deboli che vorebbe aiutare

Una nuova tassa al 100%: l'assurda proposta di Landini

Quando la soluzione proposta per risolvere i problemi economici è aumentare le tasse, già si parte con il piede sbagliato. La strada di nuove imposte sembra essere quella prediletta anche in campo ambientale ed energetico introducendo il concetto di "tassa etica" che altro non è se non un camouflage per tartassare ulteriormente i cittadini. Così, l'idea adottata per cercare di calmierare il prezzo dell’energia, è stata quella di introdurre nuove tasse che colpiscono i cosiddetti extra-profitti delle grandi imprese energetiche. Con questa espressione si intende l’eccedenza sul profitto normale del profitto effettivamente conseguito dovuto a contingenze impreviste (come la guerra in Ucraina) che hanno determinato un boom di introiti per le aziende energetiche. Per reperire risorse da destinare alla diminuzione dei costi dell’energia per i cittadini, il governo ha introdotto una tassa sugli extraprofitti rivolto alle major energetiche pari al 25% attraverso una sorta di contributo di solidarietà.

Se è una misura comprensibile in un momento di emergenza, occorre però tenere in considerazione il rischio che le imprese energetiche diminuiscano gli investimenti imprescindibili nel settore con un impatto negativo a medio e lungo termine anche per i cittadini. In ogni caso, un conto è realizzare una tassa temporanea solo per le grandi realtà al 25%, un altro proporre una tassa al 100%. Già l’idea che possa esistere una tassa al 100% è perversa e pericolosa, chi può averla proposta? Ovviamente il segretario della Cgil Maurizio Landini che, intervenuto nella manifestazione romana del sindacato, ha dichiarato: "Serve tassare gli extraprofitti al 100%, non al 25%. Perché lo dice la stessa parola: extraprofitti sono i guadagni in più rispetto a quelli ordinari, che in questo caso non sono determinati dalle tue capacità imprenditoriali, ma dalla situazione internazionale". Non pago, ha proposto di estendere la misura dei 200 euro una tantum rendendola a regime.

Landini porta avanti una visione economica di stampo assistenzialista senza comprendere che in prospettiva danneggia proprio i ceti deboli che vorrebbe aiutare. Se infatti le risorse pubbliche venissero utilizzate, invece che per mancette spot, per investimenti con una programmazione e una visione, il vantaggio per i cittadini in termini economici sarebbe molto più consistente.

Lo stesso discorso vale per la tassazione degli extra-profitti come misura strutturale; sarebbe molto più logico che lo Stato incentivasse le imprese energetiche a investire per aumentare la produzione invece di introdurre in modo permanente nuove tasse.

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