Guerra in Ucraina

Nuovo allarme Chernobyl. "Rubate sostanze letali. Pericolo bombe sporche"

Dalla centrale nucleare di Chernobyl risultano sparite 133 sostanze radioattive utili per realizzare "bombe sporche"

Nuovo allarme Chernobyl. "Rubate sostanze letali. Pericolo bombe sporche"

Dalla centrale nucleare di Chernobyl risultano sparite 133 sostanze radioattive utili per realizzare «bombe sporche»: «Armi chimiche micidiali che - a detta degli esperti - sono in grado di avvelenare l'aria per chilometri causando centinaia di vittime».

A portar via dai laboratori ucraini gli «ingredienti» micidiali sarebbe stata una speciale task force di tecnici russi inviata in Ucraina dopo che i vertici militari hanno deciso di abbandonare l'impianto al termine di un'occupazione durata oltre tre settimane.

Ma, prima di lasciare Chernobyl, l'esercito di Putin avrebbe sottratto l'intero «kit» per mettere a punto una o più «bombe sporche» le cui enormi potenzialità tossiche rappresentano ora l'ennesima incognita distruttiva di una guerra già terribilmente «sporca».

Ma cos'è esattamente una «bomba sporca»? Iniziamo col dire che non ha nulla a che vedere con l'esplosione di un'arma nucleare (bomba atomica), poiché non si innesca alcuna reazione nucleare a catena e non si manifestano gli stessi effetti, quali ad esempio il lampo di calore, l'onda d'urto o la radiazione ionizzante al momento dell'esplosione; neppure l'impatto è paragonabile a quello di un ordigno nucleare.

La «bomba sporca» è invece un'arma radiologica progettate per spargere materiale radioattivo con l'intento di uccidere e causare danni a un territorio o a una popolazione. Insomma, roba di cui avere comunque paura. Anzi, terrore.

«Il posto in cui sono state portate le sostanze rubate è sconosciuto - sottolinea l'Agenzia statale ucraina per la gestione della zona contaminata di Chernobyl -. Anche una piccola parte di questo materiale è mortale se gestito in modo non professionale».

Ma il timore più grande è che tutto sia stato organizzato proprio per definire uno «strumento biologico di attacco non convenzionale, mirato a centrare l'obiettivo finora sfuggito all'offensiva di tank e lanciamissili. Una «missione segreta» trasformatasi in «missione suicida» visto che l'operazione-Chernobyl costerà la vita ai militari russi: «Soldati che sono entrati in contatto con scorie altamente radioattive, scavando a mani nude trincee sul terreno della Foresta Rossa, l'area più contaminata del pianeta. Entro un anno saranno tutti morti», ha dichiarato ieri il ministro dell'Energia ucraino, German Galushchenko.

All'indomani della «riconquista» della centrale da parte degli ucraini l'allarme era scattato subito: «I russi hanno saccheggiato un laboratorio di monitoraggio delle radiazioni vicino al sito nucleare».

Disastrose le possibili conseguenze: «Il pericolo è che il materiale sottratto possa essere utilizzato per fabbricare una bomba sporca, cioè un'arma in grado di spargere materiale radioattivo». Un rischio che - come ormai accade quotidianamente - è al centro di accuse incrociate fra ucraini e russi; con le due fazioni che attribuiscono l'una all'altra la «responsabilità di voler creare bombe sporche».

Gli scienziati ucraini dell'Istituto per i problemi di sicurezza delle centrali nucleari (Ispnpp) non hanno dubbi: «Non è un caso se proprio la centrale di Chernobyl (teatro nell'aprile del 1986 del più grave disastro nucleare al mondo ndr) sia entrata fin dall'inizio del conflitto nel mirino di Putin con chiaro intento di rafforzare la sua minaccia nucleare al mondo». Ma Mosca replica indignata: «Kiev ha occultato le sostanze radioattive per poi dare la colpa a noi».

Ma c'è anche una terza ipotesi: che dietro il presunto furto dal laboratori di ricerca di Chernobyl possa nascondersi un gruppo terroristico «terzo» interessato a «disarticolare le forze in campo». Scenario degno di un romanzo di Tom Clancy che rilancerebbe la domanda su un possibile mandante outsider tra Europa e Stati Uniti.

Musica per l'«imbattibile» esercito dei complottisti.

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