La variante Delta è più contagiosa e desta preoccupazione ma il modo migliore per frenarla è la vaccinazione. La doppia dose è lo scudo più efficace, come testimoniato dagli studi sui vaccini sia in termini di contagio, sintomatologia e morte, ma anche una dose può rappresentare un primo baluardo contro il virus.
Lo conferma quanto sta accadendo da almeno un mese nel Regno Unito, dove la variante Delta ha preso da tempo il sopravvento sulle altre e sta dando qualche grattacapo anche per le partite degli Europei e i relativi spostamenti dei tifosi.
La scelta della fase finale a Londra è addirittura diventata un caso politico con gli appelli di cambio sede. La realtà è che in UK i dati sono comunque favorevoli e sorprendenti ma il «segreto» è che a oggi ben l'86% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino e il 63,8% la seconda. Quindi i contagi presumibilmente si muovono tra chi ha solo la prima dose o ancora non si è vaccinato; anche in quest'ottica va letta la diminuzione dell'età media tra i contagiati: il tasso più alto è tra i 20 e i 29 anni, seguito da quello tra i 10 e i 19 anni. Eventuali casi di reinfezione da Covid sono comunque più lievi, spesso asintomatici e il tasso è basso, secondo l'analisi del Covid-19 Infection Survey.
Se ieri ci sono state 24.248 persone positive, simili ai dati di gennaio e ben 173.662 negli ultimi 7 giorni con una crescita del 66,9%, il numero di ricoveri e di decessi non è andato di pari passo come si immaginava fino a qualche mese fa. I morti ieri sono stati, infatti, 15 (122 nell'ultima settimana, ovvero l'1,6% in meno) mentre i pazienti ricoverati 358 (1953 negli ultimi 7 giorni, cioè il 24,2% in più). Quest'ultimo dato desta maggiore preoccupazione, perché la casistica sui decessi è valutata a 28 giorni dal test Covid positivo e a oggi ci sono 1.905 persone ricoverate in totale e 300 pazienti in ventilazione. Da sottolineare che i test quotidiani superano il milione al giorno (ieri 1.1221.878) con una crescita settimanale del 6,8%.
Un altro aspetto importante, evidenziato con fierezza dal ministero della Salute britannico, è che venerdì scorso sono stati superati oltre 600mila test Covid positivi, sequenziati genomicamente. Si tratta di un'analisi di laboratorio, che identifica la composizione genetica di un virus, consentendo il rilevamento di nuove varianti o mutazioni in varianti esistenti. Grazie a questa capacità, i casi della variante Delta (B1.617.2) sono stati rapidamente rilevati, così come altre che destano preoccupazione.
Proprio il sequenziamento è uno dei punti forti nella lotta al virus, su cui ha battuto lo stesso Draghi e i virologi italiani, che auspicano di arrivare almeno al 10%. L'altro punto è la vaccinazione, che tra la confusione nella comunicazione sull' «eterologa», la diminuzione delle forniture e soprattutto le vacanze estive, rischia di mettere in crisi quanto di buono si sta facendo. Ieri anche il ministro Speranza ha rivendicato una situazione diversa, che «ci ha consentito di fare le aperture graduali. Abbiamo bisogno di proseguire ancora con attenzione. E penso che questa sarà ancora la linea delle prossime settimane». Al momento, infatti, secondo i dati dell'Iss, l'ex variante indiana è identificata in 16 Regioni e Province autonome, con una media del 22,7% ma meno di quella inglese (Alfa attualmente al 57,8%). E su questa linea di prudenza si sta muovendo anche Boris Johnson con il prolungamento di un mese della fase 3 (dall'ospitare gente in casa all'apertura di spazi interni di pub e ristoranti, agli assembramenti in 30 all'aperto), prima dell'agognata fase 4, quando cadrà ogni tipo di restrizione. Il Sunday Times ieri ha annunciato che, secondo fonti governative, dal 19 luglio verrà abolito l'obbligo di indossare la mascherina. Anche al chiuso. Non solo.
Non sarà più necessario mantenere il metro di distanza tra le persone o scansionare un codice QR prima di entrare in un bar, ristorante o in un altro locale. Anche il segretario di Stato per la Comunità, Robert Jenrick ha confermato l'allentamento delle misure e che si lascerà la scelta della mascherina al «buon senso individuale».
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