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"Il popolo è una brutta bestia": scontro Occhetto-Salvini

L'ultimo segretario del Pci, ospite di una delle ultime puntate di "In Onda", aveva detto che "il popolo, senza mediazioni, è una brutta bestia". La risposta di Matteo Salvini: "Ormai a Pd, sinistra e alleati il popolo fa un po' schifo"

"Il popolo è una brutta bestia": scontro Occhetto-Salvini

"Il popolo senza mediazioni è una brutta bestia. Dobbiamo cominciare a educare la gente". Ospite di una delle ultime puntate di "In Onda", su La7, Achille Occhetto si è lanciato in una lunga riflessione sulla politica italiana e sul ribaltone parlamentare che ha portato alla nascita del governo giallorosso. Un'alleanza di governo, quella tra Pd e 5 Stelle, che ha riportato la Lega all'opposizione. L'uscita di Matteo Salvini dal Viminale è stata accolta da Occhetto - ultimo segretario del Pci e artefice della svolta della Bolognina che nel 1991 portò alla nascita del Pds - con grande soddisfazione. E un lunghissimo sospiro di sollievo.

"Noi, in Italia, siamo arrivati a una situazione che faceva paura. Ero spaventato da qualche cosa che non riguarda solo Salvini, ma dalla sottocultura che si è sviluppata nel nostro Paese. Credo che tutto questo non sarà cancellato da un colpo di spugna", l'inizio della riflessione di Occhetto, il quale ha parlato poi di una "sottocultura legata all'odio, del disprezzo degli altri e dei diversi, alla capacità di creare passione sulla base del pericolo e quindi si crea fatalmente un pericolo che una volta è uno e una volta è un altro, e si determina nella parte più pronta ad accettare tutto questo: una situazione irrazionale", il giudizio di Occhetto, che subito dopo ha fatto un richiamo al fascismo e al fondatore del Pci, Antonio Gramsci. "Gramsci scriveva che il fascismo era riuscito a prendere la parte peggiore del popolo italiano. Gramsci non era radical-chic, parlava del popolo in modo giusto". Quindi l'affondo contro gli italiani che non si riconoscono nella sua stessa idea di società: "Il popolo senza mediazioni è una brutta bestia. Dobbiamo cominciare a educare la gente contro questa idea di popolo. Un popolo che è stato aizzato contro le istituzioni".

Parole durissime che sono passate inosservate per qualche giorno, prima che Matteo Salvini le diffondesse sui social commentandole così: "'Il popolo è una brutta bestia', dice l’ex segretario comunista. Cosí va bene sprangare l’ingresso di Montecitorio a sfregio di migliaia di persone che chiedevano solo la più alta espressione della democrazia: le elezioni". Il riferimento del segretario leghista è a quanto successo lunedì a margine della manifestazione contro il governo indetta da Lega e Fratelli d'Italia, quando le forze dell'ordine erano intervenute per impedire a centinaia di persone di spostarsi verso la Camera dei Deputati. "Ma ormai a Pd, sinistra e loro alleati evidentemente il popolo fa un po’ schifo", la chiosa finale del leader del Carroccio.

Occhetto: "Frainteso, Salvini dà notizie a metà"

Poche ore dopo, ad Adnkronos, la replica di Occhetto: "Evidentemente Salvini ha l'abitudine di dare notizie a metà, la mia frase non intendeva dire che le classi subalterne e popolari siano una brutta bestia, ma che il popolo, inteso in senso indiscriminato e senza mediazioni, può essere una brutta bestia". Quindi l'ex segretario del Pci si giustifica: "Ho citato affermazioni di un uomo che era di sinistra e ha pagato la sua battaglia con la vita: Antonio Gramsci.

Tutti i grandi leader, da Gramsci a Lenin, hanno criticato la nozione generica di popolo, alla quale sostituiscono quella di classe, di ceti medi, di contadini, di operai, che per me, a differenza di Salvini - conclude Occhetto - non sono delle brutte bestie".

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