
nostro inviato a Lamezia Terme (Cz)
Una vittoria annunciata, con percentuali altissime che dentro il centrodestra non hanno sorpreso nessuno. Roberto Occhiuto si conferma governatore della Calabria con quasi il 60% dei consensi, Forza Italia conferma la Calabria come uno dei suoi granai mentre il centrosinistra si lecca ancora una volta la ferita. È la telefonata del suo sfidante grillino Pasquale Tridico, fermo intorno al 40%, a dare il "la" ai festeggiamenti che in realtà a urne chiuse erano già iniziati, tanto il distacco tra i due candidati. "Un divario tra due idee di Calabria", dice al Giornale lo stesso Occhiuto, "quella che raccontava il centrosinistra, fatta di promesse elettorali e di abboccamenti non esiste più". Con lui lo stato maggiore azzurro, con Antonio Tajani che dedica la vittoria all'ex compianta governatrice Jole Santelli - a cui la platea regala un lunghissimo applauso - e a Silvio Berlusconi, "uno che mi diceva sempre chi crede resiste, chi crede vince. E io ci ho sempre creduto". A cento km di distanza a Rende c'è la resa di Tridico, che si lamenta per una campagna elettorale "durata troppo poco". Chissà quali altre mirabolanti promesse ci avrebbe regalato l'ex presidente dell'Inps, diventato la fotocopia di Cetto La Qualunque con le sue sparate come "aboliremo il bollo auto" e "assumeremo 7mila forestali", neanche il suo spin doctor fosse Antonio Albanese che queste battute le ha fatte davvero. Ma la sceneggiatura che aveva in mente il centrosinistra è miseramente fallita, così come la grancassa giudiziaria mossa dai soliti giornali forcaioli, come il Fatto quotidiano e il Domani, che per provare a sporcare la vittoria di Occhiuto - mai veramente in discussione - sono andati a ripescarsi persino delle intercettazioni del 2012. Forza Italia è data tra intorno al 19%, nelle proiezioni elettorali il derby nel centrodestra tra Lega (10,5%) e Fratelli d'Italia (11%) se lo aggiudicano i meloniani di misura, Noi Moderati è al 3,5%, Forza Azzurri porta a casa il 2 come l'Udc. M5s e lista Tridico si muovono entrambe tra il 5 e il 6%, maluccio gli altri satelliti Democratici progressisti e Casa riformista di Matteo Renzi al intorno al 4,5% e Verdi-Sinistra al 3,5%. Per questo Tajani ha ringraziato il coordinatore regionale Francesco Cannizzaro, dietro le quinte assieme al capogruppo Paolo Barelli, l'europarlamentare calabrese Giusy Princi e il responsabile Enti locali Alessandro Cattaneo, arrivato da Milano a urne ormai chiuse, come il presidente della Lazio Claudio Lotito. Il Pd non può che ammettere la pesante sconfitta, quando sono state scrutinate il 50% delle schede il partito di Elly Schlein è dato poco sopra il 13%, dietro Forza Italia e pari alla lista di Occhiuto. Come nelle Marche il campo largo è un campo santo anche in riva allo Stretto, colpa di una campagna elettorale tutta in salita, iniziata con le dimissioni a sorpresa di Occhiuto dopo le voci di un supplemento di indagini per un'inchiesta fiacca e senza mordente di cui non si è neppure parlato in campagna elettorale, ma che avevano paralizzato la macchina organizzativa calabrese, "con i dirigenti che avevano paura di firmare". "Ha perso chi parlava di Gaza e chi non voleva il Ponte sullo Stretto", esulta Matteo Salvini, che alla scommessa di Occhiuto, concordata con Giorgia Meloni ("la vittoria è un riconoscimento dell'azione di buongoverno", scrive il premier sui social) e lo stesso Tajani, ci credeva davvero. Una scommessa vinta con "la credibilità di quattro anni di governo, in cui abbiamo realizzato più riforme di quelle fatte nei quarant'anni precedenti", ripete Occhiuto a taccuini e telecamere dell'Hotel Marechiaro di Gizzeria (Cz), a pochi km dall'aeroporto di Lametia Terme. "La prima cosa che farò è la riforma della sanità, con tutti gli ospedali sotto un'unica azienda. Ma prima bisogna pacificare la Regione dai troppi veleni e dalle tante fake news". Il commissariamento è ormai alle spalle ("Vero Antonio?", dice sorridendo il governatore a Tajani), è finita "l'era della contabilità orale delle Asl, il debito l'abbiamo certificato con la Guardia di Finanza e pagato per metà", assicura il vicecoordinatore nazionale di Forza Italia. "La strada rimane il campo largo", dicono i maggiorenti dem da Roma, delusi per una partecipazione al voto ferma al 43%, con Avs che chiede discontinuità.
"Vigileremo affinché le urgenze dei calabresi siano al primo posto, dobbiamo solo dire grazie a Pasquale Tridico, è la mesta ammissione del presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, con il suo candidato che minaccia di restare consigliere regionale e di dimettersi dall'Europarlamento: "Nelle prossime ore scioglierò le riserve". Da queste parti puzza già di ennesima promessa da marinaio fuori tempo massimo. Mentre il mare fuori è chiaro e azzurro.