Politica

Le mosse del centrodestra per fermare le occupazioni abusive

Dopo la scandalosa vicenda che ha colpito il signor Di Lalla, Forza Italia e Lega spingono per una nuova legislazione in materia di contrasto alle occupazioni abusive

Occupazioni abusive, il centrodestra presenta due proposte di legge

La vicenda del signor Ennio Di Lalla, l’anziano romano di 86 anni che, dopo essere uscito per effettuare alcune visite mediche si è trovato la casa occupata da alcuni rom per ben 23 giorni, ha scosso il mondo della politica.

Oggi, in Senato, si terrà la conferenza stampa "Occupazioni abusive, un codice rosso in difesa della casa", alla presenza dei forzisti Andrea Cangini ed Enrico Aimi, mentre il centrodestra di governo ha già presentato quasi contestualmente due proposte di legge. Una vede come prima firmataria la deputata Annagrazia Calabria, che sentita ieri da ilGiornale.it, ha spiegato che “esiste un deficit di tutela della proprietà privata a cui dobbiamo porre rimedio". La sua proposta di legge ha, pertanto, l’obiettivo di “garantire il rilascio tempestivo dell’immobile occupato e il rientro in possesso da parte del legittimo proprietario”. “A tal fine, - ha aggiunto la Calabria - è prevista la modifica dell’articolo 633 del codice penale, riguardante l’invasione di terreni o edifici, con l’aumento di un terzo della pena nel caso in cui chi occupa abusivamente un immobile non lo liberi entro 48 ore”. Un aumento “che si verificherà anche nel caso in cui a subire l’occupazione sia un over 65, un disabile o un affetto da grave patologia, a prescindere dai tempi per la liberazione della casa che è stata occupata”, ha spiegato la deputata forzista.

Il deputato leghista Luca Paolini, invece, è il promotore di una proposta di legge, sostenuta da tutto il Carroccio, che ha l’obiettivo di salvaguardare il principio costituzionale sancito dall'articolo 12 secondo cui il domicilio è inviolabile. “La propria abitazione dovrebbe essere tutelata come una persona fisica, ma così non è. Se io la prendo e la trattengo, la polizia può intervenire 'manu militari'. Se, invece, vengo a casa sua, e occupo il suo immobile mentre lei è assente per visite mediche, la polizia non può far nulla”, spiega Paolini a ilGiornale.it. La proposta di legge del leghista, infatti, punta a introdurre un altro articolo del codice penale, il 624 ter, una nuova fattispecie di furto aggravato che prevede che chiunque si impossessi, occupa o detiene senza titolo legittimo un bene immobile destinato a domicilio privato mediante violenza sulle cose o comunque impedisce il diritto legittimo del proprietario o dichiari un titolo illegale per occuparlo, è punito con la reclusione da 2 a 6 anni. “Chi intermedia, copre, riceve o corrisponde denaro o altre utilità, insomma tutti i concorrenti all'occupazione sono ugualmente responsabili”, aggiunge Paolini.

“Oggi - spiega il deputato leghista - quando si scopre l'occupazione, si presenta la denuncia dai carabinieri, i quali non possono entrare nell'immobile perché oggi questo tipo di situazione è disciplinato da norme civilistiche e servono mesi prima che il legittimo proprietario rientri in possesso del suo immobile. Oppure nel caso del signor Di Lalla è prevista una procedura d'urgenza, ma comunque lunga tant'è vero che sono passati più di 20 giorni affinché rientrasse nella propria abitazione”. Con la nuova proposta di legge targata Lega, invece, basta che l'espropriato porti degli elementi di base a riscontro della sua titolarità, come per esempio le utenze o la testimonianza dei vicini o dell'amministratore di condominio ecc... Una volta fatto questo, i carabinieri devono accompagnare l'espropriato nella propria abitazione entro 24 ore. “A quel punto ci sono due alternative: l'occupante acconsente a far entrare le forze di polizia che fanno le dovute verifiche e, appurata la verità dei fatti, l'abusivo viene invitato a lasciare quel domicilio. Nella seconda ipotesi, quella in cui l'occupante non apra la porta di casa, la polizia, sulla base di un riscontro oggettivo, può comunque entrare e sfondare per consentire al legittimo proprietario di rientrare in possesso del suo bene”, spiega Paolini.


L'obiettivo della legge è favorire la rinuncia all'occupazione abusiva e, perciò, si prevede che, se l'occupante collabora e se ne va senza opporre resistenza, la pena viene ridotta di un terzo, non si procede all'arresto e, se ci sono minori, non vengono portati via. “In pratica, col rito abbreviato e con qualche attenuante, significa che l'abusivo se la cava con meno di un anno di carcere”, sottolinea Paolini che chiosa: “In caso contrario si procede all'arresto, ma si aggiunge appunto il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il magistrato, allora.

entro 48 ore, può convalidare o non convalidare l'arresto e il legittimo proprietario in pochi giorni può rientrare in possesso del suo immobile”.

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