Olimpiadi 2026, candidatura a 3 (senza capofila). E Torino ci sta

Una candidatura unitaria a tre punte per le Olimpiadi invernali 2026, con Cortina, Milano e Torino tutte insieme e senza una città capofila

Olimpiadi 2026, candidatura a 3 (senza capofila). E Torino ci sta

Una candidatura unitaria a tre punte per le Olimpiadi invernali 2026, con Cortina, Milano e Torino tutte insieme e senza una città capofila. L'Italia inaugura un percorso inedito nella corsa ai Giochi, un percorso benedetto anche dal Comitato olimpico internazionale, in un periodo in cui le manifestazioni di interesse per la rassegna a cinque cerchi sono sempre meno. Le prime due città erano già d'accordo, il sì di Torino è arrivato in extremis (prima l'apertura del Governatore piemontese Chiamparino, in serata la frase del sindaco Appendino «la candidatura multipla cambia lo scenario, deciderà il Governo» che chiude il cerchio). «Nessuna delle tre aveva dato il via libera ad andare sotto un'altra città, è la soluzione ideale», così il presidente del Coni Malagò. Che sin dall'inizio ha spinto per una candidatura a tre firme e ha convinto della bontà del progetto anche il numero 1 del Cio Bach.

L'indicazione della commissione di valutazione degli studi di fattibilità, presieduta da Carlo Mornati, segue le linee guida del Governo: una soluzione unitaria con un occhio attento al contenimento dei costi. La relazione arriverà oggi sul tavolo del Consiglio nazionale del Coni, che darà il via alla preparazione del dossier che verrà poi analizzato dal Cio nella sessione di ottobre a Buenos Aires. «Questa soluzione ha molte chance di vittoria ed è stata un capolavoro di diplomazia - ha sottolineato ancora Malagò -. Il Governo sapeva già tutto da venerdì, sarà una vera candidatura del paese, una candidatura italiana, una novità assoluta nella storia del processo delle candidature. È stato ottenuta dal Cio la possibilità di avere un riscontro di pari dignità da parte delle tre città. Il nome? Non ci abbiamo ancora pensato, vedremo quando il dossier sarà presentato al Cio».

Il dossier prenderà il meglio dai tre studi di fattibilità, secondo le linee tracciate dalla commissione, garantendo i costi minori possibili.

Dentro dunque, oltre alle tre città (Milano vuole il ghiaccio e le due cerimonie di apertura e chiusura a San Siro), anche Sestriere (che potrebbe avere lo sci alpino) e la Valtellina. Con un rapporto costi-benefici ottimale. La strada è tracciata, pensare a qualche sorpresa dell'ultimo minuto sembra impresa ardua. Oggi partirà la sfida olimpica dell'Italia, una sfida a tre punte.

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