Elezioni Comunali 2016

Olimpiadi, Raggi ci ripensa: "Valuteremo un referendum"

Prime crepe nella posizione anti Giochi del M5S. Forza Italia contro il capitano giallorosso: "Ha fatto affari col Comune"

Olimpiadi, Raggi ci ripensa: "Valuteremo un referendum"

Nella posizione anti Olimpiadi del Movimento 5 Stelle si apre qualche crepa. Che sia una tattica per evitare la guerra santa scatenata dal Pd attraverso la mobilitazione dei testimonial sportivi oppure una parziale frenata non è dato sapere. Di certo Virginia Raggi apre uno spiraglio a un possibile referendum.

«In questa campagna elettorale ho girato tanto per Roma e non c'è stato un romano che mi abbia chiesto quale fosse la mia idea sulle Olimpiadi: tutti mi chiedevano quando passa l'autobus, perché l'immondizia non viene raccolta o le scuole cadono a pezzi. Questi sono i temi che chiedono i romani», spiega la candidata sindaco M5S. «Sulle Olimpiadi continuiamo a ribadire che occorre pensare all'ordinario e poi si potrà pensare allo straordinario» spiega. E a chi le chiede se abbia intenzione di fare un referendum tra i romani sul tema Olimpiadi Raggi risponde: «Lo valuteremo». Più netta la presa di posizione della senatrice Paola Taverna per la quale «sarebbe opportuno a questo punto fare un referendum: chiediamo ai romani che cosa vogliono». Continua a far discutere anche la sortita «olimpica» di Francesco Totti. E Maurizio Gasparri, tifoso romanista, lancia una stoccata al calciatore. «Doveva evitare perché la famiglia Totti comprò un palazzo ex Telecom che poi è stato subito affittato dal Comune per l'emergenza abitativa. Hanno comprato con la certezza di un guadagno garantito. È meglio non entrare in queste questioni altrimenti uno poi si ricorda di certe cose».

Il Pd, naturalmente, prova a mettere in luce le incertezze dei grillini sulle Olimpiadi e al contempo a raccogliere sostegno per Giachetti dalle altre forze politiche. Alessandro Onorato, per la Lista Marchini, fa sapere che voterà scheda bianca. Lo stesso promette Stefano Fassina, ma Sinistra Italiana va verso l'accordo con il candidato Pd. Sullo sfondo si inizia a parlare del problema delle future risorse. Virginia Raggi ha già iniziato a far suonare il campanello d'allarme per il possibile ostruzionismo da parte del governo. Se diventerà sindaco, però, dovrà fare i conti anche con la Regione Lazio governata da Nicola Zingaretti, come spiega l'esperto di fondi europei Andrea Del Monaco. «Per il ciclo 2014-2020, la regione Lazio gestisce direttamente 2,595 miliardi. I romani sono il 48,7% degli abitanti del Lazio, a Roma spettano 1265 milioni. Come previsto dai regolamenti Ue il sindaco di Roma può concordare con la Regione Lazio la nomina di Roma a organismo intermedio: Roma diverrebbe centro autonomo di programmazione e gestirebbe direttamente i fondi. Roma potrebbe ristrutturare le scuole direttamente e non aspettare dalla regione un bando. Inoltre Roma può fare come Berlino: lì la Ibb (Investition Bank Berlin), banca di proprietà pubblica del Land di Berlino, gestisce direttamente i fondi europei.

Il futuro sindaco di Roma dovrebbe chiedere alla Regione che Roma Capitale faccia lo stesso».

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