Oltre 4mila famiglie "ostaggio" dei cantieri chiusi

Hanno investito e si ritrovano senza casa. "Magistrati e Comune, nessuno ci aiuta"

Oltre 4mila famiglie "ostaggio" dei cantieri chiusi
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Per ironia della sorte, nelle stesse ore in cui mercoledì mattina scattavano perquisizioni negli uffici comunali e richieste di arresto per sei indagati, tra cui l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, davanti a Palazzo Marino le famiglie che hanno acquistato alloggi in cantieri finiti sotto sequestro o bloccati dalle inchieste sull'urbanistica milanese stavano montando un banchetto con le torte. Festa amara, celebravano un anno dalla mancata approvazione del "Salva Milano" all'interno del decreto Salva Casa in Parlamento, primo atto con cui la maggioranza di governo tentò di sanare l'emergenza.

Il comitato Famiglie Sospese ha appreso lì della nuova bomba giudiziaria. Uno choc. Il portavoce Filippo Maria Borsellino stima in circa 4.500 nuclei le vittime del blocco edilizio. Per uscire dal limbo le hanno provate tutte: incontri con il sindaco Beppe Sala, con il governatore della Lombardia Attilio Fontana, sono stati ricevuti anche dal pool di magistrati che ha in mano le carte e il loro destino, hanno organizzato manifestazione bipartisan con i deputati e uno sciopero della fame "itinerante", tra i cantieri sigillati, dalle "Residenze Lac" affacciate sul laghetto del parco delle Cave allo Scalo House in via Valtellina. "Se qualcuno ha sbagliato deve pagare - ribadisce Borsellino -. Ma oggi, e da troppo tempo, le uniche vere vittime siamo noi: famiglie oneste, che hanno acceso mutui, versato anche centinaia di migliaia di euro ai costruttori e molti non vogliono restituire i soldi perché sostengono di aver seguito le regole del Comune e quindi fino a sentenza non c'è dolo. Non sappiamo quando e se vedremo le nostre case, è intollerabile". Volevano chiedere un tavolo istituzionale con i soggetti coinvolti, ma dopo gli ultimi sviluppi "non sappiamo se ci sono ancora i presupposti".

Dietro al comitato storie di ansia e notti insonni. Maristella D., 65 anni, ha firmato il contratto preliminare 5 anni fa mettendoci 200mila euro e il cantiere è sotto sequestro: "Neanche se facessimo un gesto estremo qualcuno avrebbe il coraggio di fare qualcosa per noi". Simona, 40 anni e mamma di una bimba di quattro, ha acquistato un quadrilocale nel giugno 2023 versando il 30% e "per fortuna non avevamo ancora venduto il piccolo alloggio di mio marito". C'è chi si trova coi risparmi impegnati e un affitto da pagare, anziani in crisi, coppie tornate a vivere dai genitori. "Ci sentiamo fregati, anche dalla politica. Sul nostro rogito c'è scritto che è attestata la regolarità edilizia e urbanistica, tutti i documenti erano in regola". O almeno secondo le norme previste dal Comune e contestate ora dalla Procura. Elisa, 36 anni, "cervello di ritorno", è tornata dalla Giordania investendo con la famiglia 300mila euro. Le è crollato il mondo addosso.

Il Parlamento aveva approvato il ddl Salva Milano per dare una "interpretazione autentica" delle regole sull'edilizia ma si è arenato in Senato per i dubbi del Pd e l'evoluzione delle inchieste. Le vittime aspettano un "Salva Famiglie", una legge nazionale di riordino sulla materia urbanistica.

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