Cronache

Omicidio-suicidio: lei uccide lui e si getta dal balcone

Prima lo sparo in camera da letto, la vittima un 62enne. Poi la 57enne si butta dal terrazzo

Omicidio-suicidio: lei uccide lui e si getta dal balcone

Un dramma privato, personalissimo. Di cui forse non sapremo mai nulla di definitivo perché entrambi i protagonisti ormai non possono più parlare. Il corpo senza vita di lei - Daniela Randazzo, 57 anni, residente a Busto Arsizio (Varese) -, avvolto in una lunga vestaglia nera, è stato trovato ieri intorno alle 15.30 riverso nel cortile della palazzina, dopo che la donna si era lanciata dal secondo piano. Accanto a lei, a terra, un revolver. All'interno dell'appartamento da cui si era buttata c'era però un altro cadavere, quello del padrone di casa, Franco Deidda, 62 anni, rappresentante di commercio ma anche istruttore di tiro di origine ligure che, divorziato da qualche anno, viveva solo proprio lì, nell'abitazione di via Arno 2, a Vanzaghello, piccolo comune a 40 chilometri a nord di Milano, al confine con la provincia di Varese. Deidda è morto in camera da letto per un colpo di arma da fuoco alla tempia destra, sparato a bruciapelo.

Un omicidio-suicidio è l'ipotesi più plausibile (anche se non la sola) sulla quale stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Legnano e quelli della stazione di Castano Primo, insieme ai colleghi del nucleo investigativo comando provinciale di Milano, per cercare di ricostruire con esattezza l'accaduto.

A dare l'allarme ieri è stata una vicina di Deidda, che ha sentito chiaramente lo sparo mentre era impegnata a fare le pulizie domestiche e poi, successivamente, circa una mezz'ora dopo, ha avvertito un tonfo sordo e così è stta sempre lei a rinvenire il cadavere di Daniela Randazzo in cortile.

Si può supporre che la donna suicidatasi, probabilmente un'amica di Deidda che però non viveva con lui e che non era conosciuta a Vanzaghello, dopo avergli sparato, si sia aggirata un po' per casa con il revolver in mano; quindi, in preda alla disperazione per quanto aveva appena fatto, si sia gettata dal balcone dell'appartamento, sempre tenendo la pistola in pugno. L'arma, risultata appartenere a Deidda, è regolarmente denunciata proprio per le gare di tiro.

Al momento gli investigatori dell'Arma dei carabinieri però non possono escludere completamente nemmeno che si tratti di due distinti episodi di suicidio. In una successiva ricostruzione dei fatti, Franco Deidda potrebbe essersi sparato e l'amica, sconvolta, avrebbe quindi deciso di farla finita a sua volta.

Questa seconda ipotesi appare però decisamente meno credibile.

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