Coronavirus

Omicron 5, il picco si avvicina Il pressing per le mascherine

Oltre 100mila nuovi casi e 105 decessi. Ma Speranza predica calma: "Abbiamo più armi che nel passato"

Omicron 5, il picco si avvicina Il pressing per le mascherine

Cautela, mascherina a portata di mano quando si sta ammassati o nei luoghi chiusi e (forse) un allargamento della platea dei beneficiari della seconda dose booster, fin da subito. Roberto Speranza tenta di tamponare con norme di buon senso l'ondata estiva di Omicron che non accenna ad arretrare. Ieri ha detto poche parole a margine del convegno La sanità della polizia di Stato 3.0 ma non è stato allarmante, né ha preannunciato altre misure restrittive. «Non ci sono cambiamenti di natura formale nelle regole ma c'è una richiesta di cautela: se si sta in un posto dove ci sono tante persone è importante prendere precauzioni». Speranza delinea poi una nuova stagione dell'era Covid: «Abbiamo anticorpi monoclonali, antivirali, una protezione larga con i vaccini e quindi siamo in una condizione diversa rispetto al passato, ma il Covid è ancora una sfida di oggi e quindi non dobbiamo abbassare la guardia. In ogni situazione dove può esserci il rischio di contagio è importante avere la mascherina».

Già la mascherina, l'ultimo baluardo contro il contagio che galoppa grazie ad Omicron 5 che ha alzato l'asticella dei contagi all'insù. Ieri si sono contati 100.690 mila nuovi casi, con 105 decessi. Frenano però i ricoveri. Ieri 80 l'altro ieri oltre 300, altri 18 ingressi in terapia intensiva.

Anche il report dell'Iss settimanale sull'andamento dell'epidemia non racconta nulla di buono. Sono ancora in aumento indice di trasmissibilità e incidenza dei casi: nel periodo 15 giugno-28 giugno 2022, l'Rt medio calcolato sui sintomatici è stato pari a 1,40 (1,30 sette giorni prima). Aumentano le terapie intensive (da 2,6 a 3,5%) e i ricoveri ordinari (da 10,3 a 13,3). Boom anche dell'incidenza settimanale a livello nazionale: 1071 ogni 100.000 abitanti (1-7 luglio 2022) rispetto a 763 della settimana precedente. In 11 regioni il quadro più allarmante dei contagi: Campania al 1482,5, Puglia al 1320,5, Abruzzo al 1291,6, Umbria al 1275,8, Lazio a 1250,9, Veneto a 1184,8, Sicilia a 1147,5 (con un ricalcolo dei dati relativi alla settimana precedente), Marche a 1133,2, Sardegna a 1125,5, Basilicata a 1101,5 ed Emilia Romagna 1045,9. Nessuna regione però è classificata a rischio basso.

Con questi numeri non resta che rispolverare l'arma del vaccino. E il ministero della Salute sta valutando l'ipotesi di spingere sulla quarta dose non solo per i fragili e gli ultra 80enni ma anche per gli over 60, idea suggerita da Ema in piena ondata che forse suona un po' tardiva nel nostro Paese che sta subendo il picco epidemico.

Molti infatti si domandano se sia il caso di fare un richiamo con il vaccino senza aggiornamento per Omicron. Non ha dubbi Andrea Crisanti, microbiologo e attento studioso del virus. «Il bivalente non offrirà dei vantaggi così spettacolari, perché a settembre quello modificato sarà già vecchio. E penso che la quarta dose per gli over 60 va nella direzione giusta. Aiuta parte della popolazione, soprattutto anziani e fragili. Purtroppo constato che l'Italia è uno dei paesi che ha avuto la più bassa reazione alla quarta dose. Forse c'è stato un errore nella comunicazione, si sono create troppe aspettative per un nuovo vaccino, ha indotto la gente ad aspettare».

Insomma, almeno per chi può, non deve aspettare a fare la quarta dose. Anche perché i dati che il Centro di controllo europeo pubblicherà a giorni il suo report fanno emergere che i casi di ospedalizzazione investono soprattutto gli over 60.

Quelli che hanno fatto un booster vecchio di sei-sette mesi.

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