Coronavirus

"Omicron è una fortuna. E la nuova variante se ne andrà a fine mese"

Lo scienziato: infezioni lievi da fine epidemia. Il virus di nuovo più cattivo? Mai successo

"Omicron è una fortuna. E la nuova variante se ne andrà a fine mese"

«Ormai vedo la conclusione di questa epidemia. L'emergenza di Omicron è stata una bella fortuna, è un virus che ci ha aiutato». Massimo Clementi sembra vada controcorrente, ma il direttore dei laboratori di Microbiologia e virologia dell'Ospedale San Raffaele di Milano conosce a fondo i virus e le fasi pandemiche.

Dunque professore lei è ottimista nonostante i contagi in risalita?

«La maggior diffusione la dobbiamo soprattutto ad Omicron 2 che sembra realmente molto diffusiva e anche nel nostro Paese sta soppiantando quella originaria. In pratica oggi provoca il 50% delle infezioni e questo prelude che subentrerà tra qualche settimana a Omicron 1».

Quindi più contagi, più ricoveri, più terapie intensive?

«Assolutamente no. Questa in circolazione è una variante della linea evolutiva di Omicron e causa le stesse infezioni delle vie aeree alte: tracheiti, riniti, faringiti che colpiscono cioè il naso e la gola. Questo giustifica il fatto che sia più trasmissibile ma anche che ci siano pochi sintomatici e pochi ricoveri. In pratica chi ha il raffreddore potrebbe avere il Covid senza saperlo».

Quindi non dobbiamo temere i numeri dei contagi?

«Le infezioni modeste sono impossibili da fermare. Ma se l'evoluzione del virus rimane nella linea di Omicron, stiamo andando verso un Covid endemico fastidioso stagionalmente ma che non ci procurerà delle patologie gravi se non nei soggetti fragili. E io sono pienamente d'accordo con l'appello lanciato dal collega Andrea Crisanti: dobbiamo concentrare gli sforzi di protezione per i soggetti fragili che rischiano anche con Omicron».

Non teme che il virus possa diventare più cattivo?

«A mia memoria non è mai avvenuta una regressione dello stesso virus. In teoria non è impossibile che avvenga, ma in pratica è molto difficile».

Fine della pandemia?

«Questa del Covid la vedo alla sua conclusione, ma non è escluso che possa arrivare un altro virus animale che si trasferisca all'uomo. L'influenza aviaria ha fatto 850 morti in dieci anni ma solo perché, per il momento, non si trasmette all'uomo salvo in caso di contatto diretto con animali vivi».

Omicron1 si sta modificando solo dopo due mesi dalla comparsa.

«Omicron 1 ha fatto una cavalcata veloce, in un mese ha soppiantato la Delta, è stato un fuoco improvviso e si sarebbe spento se non ci fosse questa sotto variante che ha infettato prevalentemente i giovani e i loro familiari».

Omicron2 durerà ancora meno?

«Sarà transitoria e durerà fino alla fine del mese. Queste varianti che hanno una grande diffusività tendono a decrescere rapidamente. Inoltre andiamo verso la stagione calda e quindi una generale riduzione dell'infezione».

Le vaccinazioni sono crollate. Anche le terze dosi. Non serve più il booster?

«Io lo consiglierei. Un ciclo vaccinale con due dosi non è compiuto, la terza dose va fatta. Chi ha tre dosi non si è ammalato con Omicron anche se si è infettato».

Cosa prevede per settembre? Un richiamo per tutti?

«Io propendo per una vaccinazione annuale orientata a difendere i soggetti con criticità e anziani. Salvo imprevisti».

Condivide le scelte del governo a mantenere ancora il green pass in vita?

«No, basta con il green pass. Lo strumento ha avuto la capacità di invogliare gli italiani a vaccinarsi per non essere esclusi dalle relazioni. Ma socialmente ora pone tanti ostacoli inutili».

E l'obbligo delle mascherine al chiuso?

«Sono protezioni importanti in alcuni ambiti, trasporti, ospedali».

E nelle scuole?

Le toglierei.

Se c'è una circolazione del virus che non dà patologie, ben venga, vuol dire immunizzare naturalmente i ragazzi dal virus».

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