Onu, spettro default. I tagli di Guterres (e gli anni di sprechi)

A breve stipendi a rischio. "Certi membri non pagano"

Onu, spettro default. I tagli di Guterres (e gli anni di sprechi)
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Spese fuori controllo, paesi insolventi e l'avvento del Trump II mettono a rischio la tenuta delle Nazioni Unite, e il segretario generale Antonio Guterres tenta di correre ai ripari con un piano di tagli e riforme che potrebbero mutare profondamente l'assetto del sistema. A maggio è stata attuata una decurtazione di 600 milioni (17%) sul bilancio di 3,7 miliardi, per evitare il default per quest'anno, che include il blocco delle assunzioni. Eppure potrebbe non essere sufficiente. E un promemoria trapelato della Casa Bianca che propone agli Usa di interrompere il pagamento dei contributi obbligatori fa intravedere il rischio di un crollo finanziario dell'organizzazione internazionale. Il quartier generale dell'Onu svetta sullo skyline di Manhattan, ma chi lavora al Palazzo di Vetro è frequentemente alle prese con avvisi di chiusure forzate o disservizi: le scale mobili bloccate, l'orario ridotto della Delegates Lounge, spesso teatro di negoziati dietro le quinte tra i diplomatici, e la chiusura delle caffetterie. Lo scorso anno le Nazioni Unite hanno registrato un deficit di cassa di 200 milioni di dollari, nonostante abbiano speso solo il 90% del bilancio previsto, ma quest'anno la situazione sarà molto peggiore. I modelli interni suggeriscono che il deficit, senza tagli, probabilmente raggiungerà 1,1 miliardi, lasciando l'organizzazione senza i fondi per pagare stipendi e fornitori entro settembre. La maggior parte dei finanziamenti delle Nazioni Unite è volontaria, ma le funzioni principali (tra cui le riunioni dell'Assemblea Generale, il mantenimento della pace e il monitoraggio dei diritti umani) sono finanziate attraverso quote obbligatorie legate alle dimensioni delle economie dei 193 paesi membri. In una lettera di febbraio, visionata dall'Economist, Guterres ha avvertito che il bilancio per il mantenimento della pace destinato al pagamento delle truppe potrebbe esaurirsi entro metà anno. E a marzo, il segretario generale ha lanciato l'iniziativa UN80 volta a migliorare l'efficacia dell'Onu. «La crisi di liquidità che stiamo affrontando non è una novità, ma l'attuale clima finanziario e politico rende i nostri sforzi ancora più urgenti - ha detto -. Sappiamo che alcuni di questi cambiamenti saranno dolorosi». In particolare in termini di riduzione del personale, tra blocco delle assunzioni e cambi di posizioni lavorative verso sedi più economiche per funzionari e amministrativi, da New York e Ginevra a Nairobi, ad esempio. È prevista anche la ristrutturazione del dipartimento per le Operazioni di Pace e del dipartimento per gli Affari Politici all'interno del segretariato, alcune delle quali potrebbero «fondersi».

Il problema di fondo, secondo Guterres, è che alcuni membri pagano in ritardo e altri non pagano affatto. Usa e Cina contribuiscono ciascuna a circa il 20% del bilancio annuale, ed entrambe sono sempre meno affidabili.

VRob

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