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Open Arms, i grillini pentiti pronti a "scagionare" Salvini

Lo scandalo del Csm fa vacillare i pentastellati: oggi in giunta potrebbero disobbedire all'ordine di partito

Open Arms, i grillini pentiti  pronti a "scagionare" Salvini

La giunta per le Immunità del Senato decide sul processo contro Matteo Salvini per il caso Open Arms. Le accuse sono pesantissime: sequestro di persona aggravato e rifiuto di atti di ufficio per i fatti avvenuti ad agosto 2019. L'ex ministro dell'Interno non avrebbe indicato un porto sicuro alla nave spagnola che aveva soccorso i migranti. Per i magistrati di Palermo Salvini avrebbe negato lo sbarco.

Erano gli ultimi giorni del governo gialloverde. L'inchiesta era stata aperta dalla Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio e poi passata per competenza a Palermo. Salvini dice di non temere il processo e chiama in correità il gabinetto Conte 1: «Ho difeso la legge, la sovranità, la sicurezza, l'onore e la dignità italiane, con l'accordo dell'intero governo. Sono tranquillo e rifarei tutto, non per interesse personale ma per tutelare il Paese».

Dopo la pausa forzata per l'epidemia, l'iter parlamentare è ripartito: oggi è fissata la votazione nella Giunta per le immunità del Senato. Il no al processo si gioca sul filo di lana: i Cinque stelle sono tentati dal salvataggio, ne bastano un paio per salvare il leader leghista. Ieri è stata una giornata di travaglio: nelle chat grilline rimbalzavano le intercettazioni dello scandalo Csm. La crepa nel muro si è aperta. «Salvini a processo? La discussione non è ancora chiusa» dice la senatrice M5S Alessandra Riccardi, rispondendo a chi le chiede come voterà in Giunta sul caso Salvini-Open Arms. «Mi sono fatta una mia idea in scienza e coscienza - aggiunge -. Ma come ho detto, la discussione non è ancora chiusa. Ora come ora non ritengo opportuno rispondere, proprio perché la discussione non è ancora chiusa».

Dal fronte pentastellato arrivano altri dubbi: «Personalmente, in giunta ritengo che ciascun componente voti in scienza e coscienza all'esito dello studio del fascicolo e della discussione» , spiega il senatore del M5S Mattia Crucioli. Numeri alla mano, la giunta dovrebbe respingere (13 a 10) la richiesta dei magistrati. Il presidente Maurizio Gasparri, che è anche relatore sul caso, propone di negare il processo contro l'ex ministro. Per il senatore azzurro «Salvini avrebbe agito nell'interesse superiore di sicurezza del Paese, non per un suo interesse personale, e con l'intesa del governo».

Sulla carta, voteranno a favore di Salvini i 5 leghisti, i quattro forzisti, l'autonomista Durnwalder. Mentre si opporranno i 5 membri del M5s - come annunciato in serata da D'Incà -, la democrat Anna Rossomando, i tre renziani, l'ex grillino Gregorio De Falco e l'ex presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso. Il voto del senatore, ex M5S, Mario Giarrusso, espulso per i mancati rimborsi, è decisivo. L'ex grillino non si sbilancia: «Come voterò? Lo saprete domani...».

Ma denuncia pressioni e minacce da parte degli ex colleghi di partito. Si vocifera di un passaggio nelle truppe leghista. Ma l'ex grillino smentisce: «Resto al gruppo misto». Alla fine, Giarrusso e Riccardi dovrebbero votare per il no al processo.

Chi va all'attacco è Veronica Alfonsi, coordinatrice italiana della ong Open Arms: «Noi ci auguriamo che la giunta voti per portare la decisione in Senato. In questo momento è ancora più importante tornare a raccontare quello che è accaduto ad agosto, per ribadire che trattenere per giorni persone già provate fisicamente e psicologicamente su una nave, senza permettere loro di scendere, può portare a momenti di tensione e a scelte pericolose, oltre ad essere incostituzionale e a violare qualunque convenzione internazionale».

Rincara il fuoco manettaro don Massimo Biancalani, il prete di Vicofaro simbolo dell'accoglienza ai migranti: «La giustizia deve andare avanti perché quello che è stato fatto sulla pelle dei migranti non rappresenta un Paese civile». Mentre Massimo Cacciari spezza una lancia in favore del leader della Lega: «Rispetto a quanto sta accadendo nel nostro Paese, e non solo queste faccende sono del tutto irrilevanti. Non hanno alcuna importanza, perché spendere fiato? C'è ben altro a cui pensare.

Non si perda tempo».

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