Le elezioni si avvicinano e Angelino Alfano comincia a preparare il terreno. Lo fa proponendo un riavvicinamento di Ncd al centrodestra classico e dicendosi pronto a fare un «soggetto politico nuovo con chi ci sta e tenendo fuori gli estremi, la Lega a destra e le sinistre». Ed è la prima volta che, da quando ha rotto con Silvio Berlusconi, parlando della necessità di una coalizione moderata in cui possano riconoscersi tutti gli elettori di centrodestra, fa esplicito riferimento a Forza Italia. «Noi - dice il ministro dell'Interno e leader di Ncd - dobbiamo dare rappresentanza a milioni di moderati italiani che non si riconoscono nella sinistra ma non possono accettare l'estrema destra di Salvini. Mi riferisco in primo luogo a Forza Italia, se c'è la possibilità di individuare un nome comune e delle regole democratiche».
L'apertura agli azzurri arriva da Giardini Naxos, dove Alfano è intervenuto alla giornata conclusiva della «Summer School» della Fondazione «Costruiamo il futuro». Regole e nome comune come primo passo, dunque. A questo punto, se Berlusconi deciderà di investire su Stefano Parisi per rilanciare il partito, al leader di Ncd potrebbe andar bene, a patto che da questo nuovo progetto che Alfano vuole portare avanti, con Forza Italia ma anche con il Ppe europeo, venga tenuto fuori Matteo Salvini. Perché ci sono milioni di moderati che non si riconoscono nella sinistra «ma non possono accettare l'estrema destra di Salvini, che vuole uscire da tutto, che vuole uscire dall'Italia secondo l'articolo 1 dello statuto della Lega, vuole uscire dalla Ue». Salvini sceglie Twitter per replicare: «Io mi domando chi invece possa accettare l'inutile Alfano».
Va bene il riavvicinamento a Forza Italia, quindi, ma a delle precise condizioni. «Siamo pronti a costruire un nuovo soggetto moderato - entra nel dettaglio il leader di Ap - anche con Fi se avrà il coraggio di sganciarsi dall'estrema destra e di costruire un polo moderato, liberale, popolare, centrista e riformatore. Noi ci siamo, se non ci staranno loro troveremo degli altri a cui fare un appello ai moderati italiani per avere questa nuova rappresentanza contro gli estremismi di destra e di sinistra». «A ruspe, vaffa e rottamazioni noi contrapponiamo il buonsenso», dice ancora Alfano parlando da leader di partito, non da ministro. Poi rivendica la sua scelta di collaborare in questi anni con il governo Renzi. Per il futuro si vedrà. Tutto naturalmente ruota intorno all'esito del referendum di ottobre: «Non abbiamo ancora preso una decisione perché dopo il referendum, per il quale sosteniamo calorosamente il sì, faremo un tagliando e prenderemo una decisione insieme a tutti coloro i quali hanno scelto di stare con noi nel nuovo soggetto dei moderati italiani».
Il percorso tracciato incontra subito le resistenze del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, che ricorda al leader Ncd come il suo partito con la Lega governi la Liguria e la Lombardia e che anche a Milano Salvini faceva parte dell'alleanza elettorale. «Il vero problema - osserva Gasparri - non è se Forza Italia deve rompere con la Lega, visto che poi anche il partito di Alfano con la Lega è alleato. Il problema è il sostegno di Alfano a Renzi e al Pd.
Noi riteniamo che invece di proporre grandi collaborazioni con la parte avversa si debba mettere in campo una proposta di centrodestra che su fisco, immigrazione, famiglia e altri temi sia chiaramente alternativa alle devastazioni che la sinistra sta facendo. È Alfano con Ncd che si trova in una posizione contraddittoria, non certo noi». «Il trasformismo di Alfano è degno del miglior clown da circo», la sintesi dell'azzurra Daniela Santanchè.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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