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Da "straordinaria" a "chissenefrega": Calenda cambia idea sulla Leopolda

Carlo Calenda continua a cambiare idea più o meno su tutto. L'ultima "vittima" dell'ex ministro è la Leopolda di Renzi. Prima "straordinariamente bella", mentre oggi "chissenefrega"

Da "straordinaria" a "chissenefrega": Calenda cambia idea sulla Leopolda

Il leader di Azione ha cambiato idea pure sulla Leopolda renziana. E siamo all'ennesima sterzata in un arco temporale abbastanza ristretto. Che Carlo Calenda non avesse le idee chiare è diventato noto almeno da quando, in funzione del ballottaggio romano per le amministratve, si è prima candidato contro il "campione" dei Dem Roberto Gualtieri, salvo poi votare per lo stesso esponente del Partito Democratico al ballottaggio, pur sostenendo Gualtieri al secondo turno soltanto con un appoggio indiretto. Ma questo non è il solo caso di scelta ondivaga portata avanti dall'ex ministro dello Sviluppo economico.

Il fondatore di Azione ha appena aderito a Renew Europe, che è lo stesso gruppo parlamentare europeo in cui siedono i renziani nel Parlamento di Strasburgo e Bruxelles, ma sembra non volerne sapere di replicare il medesimo schema pure in Italia, dove Calenda con tutta evidenza preferisce una collocazione nel centrosinistra, un luogo politico dove tuttavia sono posizionati anche i grillini del MoVimento 5 Stelle, che sempre Calenda dice di non volere come alleati. Azione non è per la "topografia" della politica e non vuole il centro o il MoVimento 5 Stelle. Il che rende complesso comprendere in che direzione stia andando la formazione politica che ha raggiunto un risultato rimarchevole alle comunali romane.

Tornando alla questione della Leopolda, è facile notare come Calenda, pure in questa circostanza, abbia optato per un radicale cambio di passo (e chissà che le idee calendiane non cambino notte tempo o comunque presto), con Calenda che questa mattina, mentre era intervistato a L'Aria che tira, trasmissione che va in onda su La7, se ne è uscito così: "La Leopolda? Chissenefrega, un gruppo di persone che se la cantano e se la suonano. Che se Renzi dice loro che i 5 Stelle fanno schifo, allora fanno schifo; se dice che bisogna allearsi, si alleano. Un gruppo di persone che parlano solo di quello che dice Renzi, chissenefrega!". Dunque la kermesse renziana sarebbe in buona sostanza un luogo in cui il confronto non esiste per via di una presunta sudditanza dei membri del partito alla linea imposta dal leader d'Italia Viva Matteo Renzi. Peccato che Calenda la pensasse in maniera diametralmente opposta appena qualche anno fa. Riavvolgiamo per un attimo il nastro.

Era il 2015 e sempre Calenda si spendeva in uno sperticato elogio sulla Leopolda quale luogo di confronto. Calenda, proprio dal palco della manifestazione che si svolge in una ex stazione fiorentina e che è arrivata alla sua undicesima edizione, aveva detto che quell'evento, secondo il suo punto di vista, rappresentava un momento in cui persino visioni contrapposte avevano il diritto di potersi confrontare. L'intervento era condito da una sorta di mea culpa sul fatto di aver contribuito a fondare Scelta Civica, il partito che per un po' ha sostenuto la linea politica dell'ex premier Mario Monti e che è stato alleato sia dell'Udc di Pierferdinando Casini sia di Futuro e Libertà per l'Italia di Gianfranco Fini.

Ai tempi, Calenda aveva tutta un'altra impostazione: "Non vengo dalla Leopolda - aveva rimarcato sul palco - , non vengo proprio dalla politica.... - faceva presenta all'epoca, durante la sesta edizione dell'incontro che i renziani organizzano a cadenza fissa - . La Leopolda può essere anche questo, il posto in cui tutte queste complessità, e ce ne sono tantissime, si leggono certe volte in modi opposti e si ragiona su quello che può essere il ruolo del nostro Paese in questo contesto. Ed è una cosa straordinariamente bella". Ma non è tutto. All'interno dello stesso intervento, l'ex ministro sottolineava di non capire nulla di politica, proprio per via della sua prossimità con Scelta Civica.

Un'ipotesi che inizia ad essere condivisa da chi non capisce quale sia il verso politico del progetto dell'ex candidato sindaco di Roma.

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