Ora Conte invoca l'aiuto delle partecipate di Stato: "3 assunti per ogni uscita"

Il premier chiede un ricambio generazionale Da Eni a Poste, ecco i piani di investimento

Ora Conte invoca l'aiuto delle partecipate di Stato: "3 assunti per ogni uscita"

Gian Maria De Francesco

Roma Il governo bussa ancora alle porte delle partecipate statali. Se a ottobre l'esecutivo in un incontro a Palazzo Chigi aveva chiesto di accelerare i piani di investimento, ora si entra nel vivo della questioni occupazionale. «Stiamo impostando quota 100 anche per assicurare un ricambio generazionale», ha ribadito ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, osservando che «dobbiamo vedere la fase attuativa ma un'importante azienda di Stato, Eni, mi ha anticipato, e non è la sola, che nel 2019 per un lavoratore che andrà in pensione ne verranno occupati 2/3». A questo proposito il premier ha annunciato «un altro incontro con le grandi aziende di Stato e con gli illuminati imprenditori per valorizzare al massimo questa riforma».

Ma qual è la situazione attuale? Il Cane a sei zampe, guidato dall'ad Claudio Descalzi, aveva già reso noto che avrebbe approfittato di quota 100 per inserire nuove risorse destinate alle nuove aree di interesse come quello delle nuove tecnologie per le rinnovabili. Il tasso di sostituzione 2-3 neoassunti per un pensionando, per quanto realistico, è solo parzialmente collegato al superamento della Fornero. In ogni caso, si tratta di qualche migliaio di assunzioni e, nella maggior parte dei casi, relativa a personale con elevato livello di istruzione.

Enel, invece, a fine 2015 aveva già siglato con i sindacati un accordo per il passaggio intergenerazionale, mentre a fine 2018 si era raggiunto un'ulteriore intesa per 1.400 inserimenti, 500 assunzioni e la stabilizzazione dei precari. Anche Terna prevede di continuare a sostituire in misura più che proporzionale i dipendenti prossimi all'età pensionabile, anche allo scopo di proseguire nello sviluppo degli investimenti per la rete elettrica nazionale. L'ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in tempi non sospetti aveva annunciato l'inserimento di 5mila professionisti in campo assicurativo e finanziario entro il 2022 pur in un contesto di attenzione ai costi.

Alle Fs dell'ad Gianfranco Battisti (nominato dal governo a luglio) è stato invece affidato il compito di «tutelare» Alitalia e di proseguire la politica di

investimenti. Le altre società sono quotate in Borsa e devono rispondere soprattutto al mercato e non solo alla politica. Anche se l'anno prossimo scadono molti cda e l'azionista «abita» tra Via XX Settembre e Palazzo Chigi.

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