Politica

Ministero mancato: Gratteri conferma la versione di Renzi

Il procuratore Nicola Gratteri ha rammentato quando sarebbe dovuto divenire ministro della Giustizia. Poi il fuoco di fila del Colle: "Stanno litigando per me"

Ora Gratteri conferma la versione di Renzi sul mancato ministero

Nell'ultima puntata di Piazza Pulita che è andata in onda ieri su La7, Nicola Gratteri ha commentato quanto rivelato pure da Matteo Renzi nel suo "Il Mostro" rispetto alla mancata nomina da ministro della Giustizia del procuratore.

Com'è stato ventilato in più circostanze, l'attuale leader d'Iv avrebbe voluto il magistrato nel suo governo, con il fine di portare avanti una serie di riforme sistemiche della Giustizia. Quelle che peraltro continuano in parte ad essere invocate dal lato "garantista" della politica.

Ma un fuoco di fila, per così dire, ha impedito ai tempi a a Gratteri di divenire il guardasigilli. E spesso si è fatto il nome dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Un quarto d’ora prima che Renzi con Delrio entrassero da Napolitano mi ha telefonato Delrio e mi dice "le passo il presidente". E Renzi mi disse: "Dottore una volta che faccio il suo nome, non è che si tira indietro", ha raccontato ieri il procuratore, così come riportato da Il Corriere della Calabria, peraltro corroborando la versione dei fatti che l'ex presidente del Consiglio ha riportato nero su bianco nella sua ultima opera libraria.

Poi Gratteri ha proseguito con quanto è accaduto all'epoca: "Sono una persona di parola - aveva risposto a Renzi, mentre era in corso la stesura della lista delle persone che poi avrebbero ricoperto l'incarico di capi di Dicastero -, se ho la possibilità concreta di fare quelle riforme di cui abbiamo discusso, sono disponibile. Altrimenti no. E Renzi mi disse "lei ha carta bianca". E ancora, con il passaggio cruciale di quella vicenda: "Quando ho visto che non uscivano dalla stanza (Renzi era a colloquio con Giorgio Napolitano, ndr) e i commentatori iniziavano a chiedere il perché di quella lunga attesa, ho commentato con i miei collaboratori "stanno litigando per me".

Dopo aver specificato di aver affrontato con l'ex presidente del Consiglio il tema della necessità di "riforme importanti", il procuratore capo ha invitato Formigli a domandare a Renzi i nomi di quelli che ha chiamato "suggeritori", ossia coloro che avrebbero consigliato a Giorgio Napolitano di non avallare la nomina di Gratteri come ministro della Giustizia. Uno dei cambiamenti strutturali che Renzi e l'uomo che non è diventato ministro avrebbero voluto - questo è quello che si legge nel libro dell'ex premier - sarebbe stato il meccanismo a sorteggio per i membri del Csm. Ma anche la responsabilità dei magistrati sarebbe potuta cambiare.

Renzi, ne "Il Mostro", annota le "pressioni" che quello che viene ormai comunemente chiamato "sistema" avrebbe fatto su Napolitano per evitare che Gratteri divenisse guardasigilli.

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