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"Colpo su colpo". Tra Renzi e Travaglio è guerra aperta

Matteo Renzi annuncia di voler rispondere "colpo sul colpo" alle accuse che gli vengono mosse. La prima "vittima" è il direttore Massimo Giannini

"Colpo su colpo". Tra Renzi e Travaglio è guerra aperta

Matteo Renzi non è intenzionato a mollare la presa. Dagli studi di Otto e Mezzo, ieri l'ex presidente del Consiglio ha parlato del Fatto Quotidiano alla stregua del "vitalizio" della sua famiglia. Il leader d'Italia Viva sta combattendo una "guerra" che si è innescata anni fa e che è condita, oltre che da vicendevoli toni accesi, dalle querele che l'ex premier presenta con una certa puntualità. Ma l'obiettivo di Renzi, per così dire, non è soltanto il direttore Marco Travaglio, che il fondatore d'Iv ha definito "diffamatore seriale", ripercorrendo anche la vicenda della sconfitta subita dal direttore del Fatto Quotidiano alla Cedu.

La strategia del politico è tanto pubblica quanto lapalissiana: "A 'Otto e Mezzo - ha scritto su Twitter subito dopo la tramissione - erano tre contro uno. Ma mi sono divertito perché non mi fanno certo paura loro. Ci hanno già provato ai tempi della crisi Conte Draghi. Colpo su colpo si ribatte su tutto. E la verità viene fuori. Ora buttiamoci sulla partita. Notte a tutti e grazie per il sostegno". Renzi sostiene insomma che Lilli Gruber, il direttore de La Stampa Massimo Giannini e lo stesso Travaglio lo abbiano attaccato - com'è stato peraltro osservabile - in maniera combinata. Le motivazioni dell'offensiva sarebbero di carattere politico e verterebbero dalle parti dell'addio a Palazzo Chigi di Giuseppe Conte. Ma è su quel "colpo su colpo" che conviene soffermarsi.

Il primo "colpo" è partito ieri in direzione di Massimo Giannini, che durante la tramissione ha negato di aver risarcito Marco Carrai per una causa. In risposta, il leader d'Italia Viva ha pubblicato sempre a mezzo cinguettio un assegno che Giannini avrebbe versato proprio a Carrai, oltre a quella che sembrerebbe essere una lettera allegata. Ecco, la sensazione è che l'ex presidente del Consiglio abbia altri "assi" nella manica da sfoderare durante questa fase in cui viene attaccato da più lati e su più argomenti, dal caso della Fondazione Open ai rapporti con l'Arabia Saudita. In questo senso, è possibile che la "guerra" di cui sopra aumenti d'intensità.

Il primo "round" è terminato in favore dell'ex premier, ma non è escluso che nel corso delle prossime settimane possano esserci altre "puntate", non per forza televisive, di quello che sta diventando un vero e proprio scontro politico-mediatico. Intanto, il segretario della commissione Vigilanza Rai Michele Anzaldi ha scritto quanto segue: "Ci voleva Renzi per far sapere al pubblico di La7 che la presenza in trasmissione di Travaglio (come di altri, ad esempio Scanzi) viene pagata. Perché le trasmissioni tv Rai e private non fanno trasparenza? Perché non dicono al pubblico se e quanto sono pagati gli opinionisti?". Anzaldi, le cui dichiarazioni via Twitter sono state riportate pure dall'Adnkronos, si riferisce ad un passaggio di Otto e Mezzo in cui Renzi ha dichiarato che Travaglio riceve del denaro per prendere parte alla tramissione condotta dalla Gruber.

L'esclusione di colpi, in questa storia, non esiste.

Renzi ha annunciato che risponderà "colpo su colpo" a qualunque tipo d'informazione non veritiera o peggio ancora diffamatoria venga fuori sulla sua attività politica.

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