"Dopo Renzi per me è diventato naturale aderire alla Lega". Sergio Landi, segretario provinciale del Pci livornese dal 1982 al 1989, è oggi un convinto elettore di Salvini. In un'intervita al Tirreno, il pensionato spiega i motivi che l'hanno portato fin qui. Ne ha viste tante Landi e così, dopo il Pds, l'Ulivo e il Pd di Renzi, è arrivato lui: il Capitano.
"Da dove mi trovavo - spiega al quotidiano locale - sulla sponda della lotta alla povertà e alla criminalità, la difesa del lavoro, della legalità, della nazione, mi son girato e il Pd e la sinistra non c’erano più". Proprio con Renzi, insomma, sembra essere arrivata per lui la grande delusione, in quanto Landi si è trovato davanti "un partito subalterno all’Europa, al liberismo, ai tecnocrati europei, alla criminalità pro-schiavista" e pure, aggiunge, ai "clandestini di piazza Cavallotti".
L'ex Pci pensa quindi che sia giusto "sradicare alcune zone e baraccopoli indegne di un Paese civile, dove si vive nell’indigenza e nell’insicurezza, senza alcun rispetto della tutela della salute". E poi fa notare che anche negli "anni ’70 i comunisti a Livorno rasero al suolo diverse baracche, erano il frutto della distruzione prodotta dai bombardamenti. Ecco, a Livorno la politica delle case popolari fu accompagnata dalle ruspe sulle baracche".
E ora con le elezioni del 26
maggio il pensionato correrà per un posto nel consiglio comunale di Roccastrada. Insomma, dalla lotta di classe all’internazionale sovranista il passaggio è decisamente significativo e difficilmente Landi tornerà indietro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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