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M5s sempre più isolato: ora si defila dalla commissione Esteri

I grillini rinunciano a qualunque incarico di gestione della commissione Esteri del Senato. Conte sempre più anti-sistema

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Una mossa simbolica che può costituire l'ennesimo segnale di quello che Giuseppe Conte potrebbe aver in serbo per il partito che guida: il MoVimento 5 Stelle, dopo aver perso la battaglia per la presidenza, ha rinunciato agli altri incarichi della commissione Esteri del Senato.

"Oggi in commissione Affari Esteri del Senato il Movimento 5 Stelle ha scelto di rinunciare alle cariche di vicepresidente e segretario di commissione. Auguriamo buon lavoro ai colleghi eletti vicepresidenti e segretari", ha fatto sapere, come ripercorso dall'Agi, il senatore Gianluca Ferrara, che sarebbe dovuto essere il candidato contiano alla successione di Petrocelli, il filo-russo, ma che poi è stato costretto ad un ritiro prematuro per via delle posizioni espresse nei confronti del cosiddetto "blocco occidentale".

I toni utilizzati da Ferrara oggi sembrano al miele ma possono nascondere altro: "Ci auguriamo che la commissione possa ora tornare a svolgere il suo lavoro, tanto più delicato nel drammatico quadro internazionale che ci troviamo ad affrontare", ha aggiunto. I grillini hanno poi puntato sul senatore Ettore Licheri che è stato tuttavia battuto, in votazione segreta, dalla senatrice di Foza Italia Stefania Craxi.

Tra i primi a prendere posizione in merito alla scelta dei pentastellati, la senatrice Marinella Pacifico di Coraggio Italia: "Non sorprende la rinuncia del M5S alla Commissione Esteri dopo l'esclusione di Petrocelli e la mancanza di consensi per Ferrara e Licheri. La nomina di un indipendente come Di Micco, indivudato dal Gruppo Misto a cui esprimo i migliori auguri di buon lavoro, solleva tuttavia alcuni interrogativi. Che il M5S - ha detto al Giornale.it la parlamentare - non abbia alcun nominativo idoneo ad occuparsi di esteri? O semplicemente è un segnale alla maggioranza del netto rifiuto della linea di Governo che ha assunto una linea atlantista senza ambiguità?".

Secondo la senatrice, insomma, la scelta dei grillini di defilarsi potrebbe anche celare l'ennesimo segnale di distanza dal collocamento internazionale dell'Italia che è assecondato dalla linea del governo di Mario Draghi. Ma si può anche fare una lettura politica, ossia Giuseppe Conte potrebbe aver deciso - come peraltro già sembra da tempo - di riportare il MoVimento 5 Stelle su posizioni antisistemiche e sempre meno filo-governative.

"Dobbiamo fare di più ai tavoli europei, dobbiamo essere promotori di una escalation diplomatica nei fatti. Giuseppe Conte ha dimostrato che l'Italia è in grado di indirizzare le politiche europee, vogliamo che Draghi faccia lo stesso.

Il nostro Paese deve essere capofila in Europa, come quando Conte rifiutò il Mes e andò a trattare fino alle 5 del mattino con gli altri leader in Europa per portare a casa tutti i 750 miliardi del Next Generation Eu", aveva detto Michele Giubitosa, il vice dell'ex premier giallorosso e gialloverde, nel corso della giornata di oggi, durante la puntata di Agorà.

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