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"Ora tutti cavalcano l'onda green, noi siamo i pionieri della sostenibilità"

Il fondatore e presidente di FGF, titolare dei marchi Blauer e Ten c: "Con innovazione e creatività tuteliamo gli animali e l'ambiente"

"Ora tutti cavalcano l'onda green, noi siamo i pionieri della sostenibilità"

FGF Industry, azienda fondata 24 anni fa da Enzo Fusco, è una bella e interessante realtà familiare nel mondo dell'abbigliamento. Con i suoi marchi principali, Blauer e Ten c, è leader nella produzione di capispalla (giacconi, giubbotti) in stile sportware e casual, che nascono grazie a ricerca e creatività molto avanzate. Spiega Fusco: «Usiamo anche piume riciclate, tessuti e lavorati ottenuti dalla plastica, cachemire triturato e rilavorato. Otto anni fa siamo stati antesignani in queste scelte, oggi lo fanno praticamente tutti per cavalcare l'onda green; i costi sono più bassi e in più difendiamo le oche. Siamo costantemente alla ricerca di nuovi sviluppi».

Anche sul piano creativo siete innovativi.

«Abbiamo un archivio ricchissimo che è una costante fonte di ispirazione: almeno 20mila i capi militari che ho comprato in tutto il mondo negli ultimi trent'anni. Il capo militare è studiato per la massima funzionalità, con dettagli e tecniche sorprendenti, sempre in grado di far venire nuove idee. Talvolta gli interni sono più ricchi degli esterni».

E voi li riprendete nella vostra produzione.

«Si, cercando sempre di essere innovativi. Blauer, il nostro marchio leader, si rivolge ad adulti e bambini. Ten c è di gamma più alta, appartiene al mondo del lusso e utilizza della microfibra giapponese che abbiamo in esclusiva, che dà un tessuto che sembra una maglia: il capo prende la forma del corpo e più lo usi più è bello».

Che cosa fate e che cosa fate fare?

«La nostra struttura, che occupa un centinaio di persone ed è basata a Montegalda, tra Padova e Vicenza, provvede alla creazione del modello, al prototipo, al controllo della produzione, al marketing, alla distribuzione. Per la produzione di Blauer ci avvaliamo di fabbriche di terzi situate in tutto il mondo, dalla Romania alla Cina. I capi Ten c sono fatti in Italia per l'80%. Blauer è presente soprattutto in Europa mentre Ten c ha clienti top anche in Cina e Stati Uniti».

Lei ha fondato l'azienda mettendo a frutto una grande esperienza nel settore.

«Ho fatto il commesso, il vetrinista, ho avuto delle boutiques. Sono stato socio di Americanino Jeans poi mi sono dedicato alla libera professione: ho fatto lo stilista per i marchi più belli da Armani, a YSL, a Kenzo. Poi ho deciso di lavorare per me e la mia famiglia. Così è nata FGF Industry, nella quale io sono il presidente con deleghe, mia figlia Federica e mio genero Giuseppe sono amministratori delegati, mia moglie Silvana si occupa dell'amministrazione. Le decisioni importanti le prendiamo sempre tutti insieme».

Ci parli dei conti.

«Chiudiamo il 2022 con 72 milioni di euro di fatturato, in gran parte di Blauer, più 12 milioni derivanti da una licenza per la produzione di scarpe con il nostro marchio. In tutto sono 84 milioni. Ma quello che per noi è importante è la redditività: abbiamo un ebitda che sfiora il 20%. Per me vale il principio che non bisogna mai fatturare senza guadagnare».

Previsioni?

«Nel 2024 contiamo di raggiungere i 100 milioni, sempre con il risultato in utile, lo è stato anche durante la pandemia. L'export, che oggi è al 40%, contiamo che salga al 50-55%. C'è anche un altro dato che trovo importante: abbiamo lo 0,08% di perdita sui crediti commerciali, quando nell'abbigliamento è normale il 3-5%».

Come ottenete questo risultato?

«Sappiamo selezionare i clienti.

Chi è a rischio paga in anticipo».

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