Ora X, schierati 3.500 agenti e soldati

Controlli all'esterno, l'Esercito tra i padiglioni. Primi cortei a Milano: già in libertà gli antagonisti fermati

MilanoMancano poche ore all'inizio di Expo, ma soprattutto della sarabanda di manifestazioni dell'intero movimento antagonista europeo. Martedì sono stati infatti fermati in uno stabile occupato una ventina di stranieri attrezzati di mazze e bastoni di cui inutilmente la questura ha poi chiesto l'espulsione immediata. «Possono restare» hanno sentenziato i magistrati. E per tutto ringraziamento il giorno dopo gli stessi si sono fatti ribeccare in un altro edificio occupato, ancora armati di tutto punto. Maroni cerca però di allentare la pressione chiedendo meno divise possibili dentro Expo: «Meglio i controlli all'esterno». Controlli necessari, visto che oggi, domani e dopodomani Milano sarà percorsa da bellicosi cortei, con annessi tentativi di assalto al sito espositivo.

In vista dell'ora «X» la questura ha intensificato verifiche e perquisizioni nelle sedi occupate dall'ala dura dell'antagonismo. Come al Giambellino, dove martedì ha trovato 15 francesi e tre tedeschi armati di mazze, bastoni, maschere antigas e strumenti utili per confezionare molotov. La questura li ha denunciati per poi chiederne l'espulsione immediata con accompagnamento alla frontiera. Anche perché i tre tedeschi sono «conosciuti per tumulti, danneggiamenti e altri reati contro l'ordine pubblico in Germania» e hanno «frequentazioni con persone di altri Paesi, accomunate dalle loro stesse ideologie anarchico-sovversive e di protesta violenta». «Non è chiaro di chi erano le armi» hanno risposto i magistrati e hanno respinto la richiesta. «È una decisione sbagliata che dà un segnale sbagliato» ha detto il Governatore Roberto Maroni.

Il giorno dopo nuovo sopralluogo al Giambellino e in un edificio occupato sono rispuntati gli stessi tre tedeschi. Insieme a una decina di italiani hanno cercato di far volare dalla finestra un paio di borsoni contenenti maschere antigas, guanti in gomma, barattoli di colla. Nuova denuncia e nuova richiesta di espulsione. In attesa della nuova decisione della magistratura il prefetto è intervenuto con i massimi poteri consentiti: espulsione «ordinaria» da eseguire però entro dieci giorni, per i francesi. Che avranno modo e tempo per partecipare alle prossime manifestazioni: corteo studentesco No Expo oggi, «May Day Parade» domani pedalata verso il sito espositivo, venerdì. Cortei a cui parteciperanno antagonisti da tutta Europa. Già calati in massa in città e ospiti di amici, case occupate, centri sociali e del «Villaggio No Expo» un campeggio allestito al parco Trenno, giusto a ridosso dell'area espositiva. Qui l'afflusso si è intensificato nelle ultime ore, fino all'inaugurazione ufficiale del «villaggio» prevista per oggi alle 18.

Per scongiurare il rischio degenerazione, l'apparato in difesa di Expo e dei visitatori si è fatto di ora in ora più imponente, grazie al rinforzo di circa 3.500 uomini tra soldati e forze dell'ordine. Che grosso modo si sono divisi i compiti in questi termini: fuori e di giorno polizia, carabinieri e guardia di finanza, dentro e di notte, l'esercito, che di fatto trasformerà Expo in una sorta di base militare inespugnabile.

L'eventualità però non sembra far felice il Governatore Roberto Maroni che invoca calma e normalità. «Non mi piace l'idea di vedere i militari dentro il sito Expo. Sembrerebbe Fort Apache, non penso che sia utile farlo. I controlli fuori, sì». E viste le premesse ce ne sarà davvero bisogno.

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