In oratorio bimbi più sicuri con Sansone: il "braccialetto elettronico" anti-bullismo

Adottato nelle Diocesi milanesi, giudizi positivi da famiglie e religiosi

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Accade in Brianza e fa discutere. Va bene che quest'anno il numero di iscrizioni agli oratori estivi della Diocesi di Milano è aumentato fin quasi a quota quarantaquattromila, ma forse non ci si aspettava l'estensione di una novità che aveva già fatto rumore: il «braccialetto elettronico» per i ragazzini che passano l'estate tra chiese, piscine, campi da calcio e gite con preti, suore e animatori.

Iniziamo subito col dire che forse «braccialetto elettronico», o anche «badge», non sono i termini esatti per raccontare quello che è un braccialetto colorato, con tanto di microchip e collegamento internet da remoto, ma molto più simile ai monili di plastica che si usano per pagare bar e ristoranti dei villaggi vacanza. Eppure c'è chi ha visto analogie con il severo strumento che fa da misura alternative alla custodia in carcere oppure con le rigide tessere che segnano entrate e uscite dagli uffici.

L'ultimo arrivato è l'oratorio di Varedo, in provincia di Monza e Brianza. E anche se nessuno è ancora riuscito a fare un vero e proprio censimento di quante siano le parrocchie che hanno adottato il braccialetto più o meno elettronico, dalla Diocesi assicurano che sono «iniziative spontanee» e che in tutto gli oratori con microchip per ragazzini non si contano sulle dita di una mano. Ci sono Biassono, Macherio, Sovico, Carate Brianza, Varedo...

Il nuovo strumento è stato realizzato dalla software house «C&L» di Carate e si chiama Sansone, non si sa bene se in onore del personaggio dell'Antico Testamento sedotto da Dalila e morto nella sua battaglia contro i Filistei, o per ricordare il cane dei fumetti amato dai bambini, alano sì e «controllore» ma anche pasticcione.

Molti genitori hanno tratto un sospiro di sollievo, pensando grazie al microchip di poter controllare a distanza i figli ed evitare quel che capita anche nelle migliori famiglie, che ci sia chi esca di casa dicendo «mamma, vado in oratorio» e poi scappi a passare la giornata chissà dove. O anche stare più tranquilli sulla presenza tra le mura della parrocchia di bulli, che in qualche caso non erano mancati.

A Varedo, per raccontare una storia non bella, nell'estate del 2016 alcuni ragazzi si erano introdotti in oratorio costringendo i più piccoli a farsi baciare l'anello. Nonnismo più ancora che bullismo e irrisione di sacri riti. Adesso si tratta di capire se il braccialetto, anche se i responsabili assicurano che gli intenti non sono di sicurezza, servirà a limitare gli accessi meno desiderati.

Sansone non è dotato di Gps e quindi non è in grado di geolocalizzare le persone che lo indossano. Averlo al polso sembra però necessario a entrare in oratorio, lì dove si sta sperimentando l'oggetto. E soprattutto, quella che è la sua funzione principale, è fondamentale per pagare il gelato, la bibita, la pizzetta o la merendina al bar, il pranzo o la gita ma anche i servizi e le quote da versare alla parrocchia.

Insomma, è una specie di carta di credito ricaricabile che i ragazzi avranno al polso e che consentirà loro di iscriversi alle attività e

di rimpinzarsi più o meno al bancone del bar. I genitori potranno ricaricarlo da pc o da smartphone. E se i figli rimarranno senza soldi? Si spera che potranno entrare lo stesso, anche se forse resteranno senza Coca Cola.

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