A distanza di appena 27 giorni torna in Norvegia l'incubo jihadista. Dopo l'arciere 37enne Espen Andersen Brathen, che il 13 ottobre scorso a Kongsberg uccise cinque persone con arco e frecce, ferendone gravemente altre due, tra cui un agente in borghese, ieri nella capitale Oslo un lupo solitario di 33 anni originario di Grozny, armato di coltello, ha ferito tre persone prima di essere neutralizzato dalla polizia.
L'aggressione si è verificata intorno alle 9 di mattina nel quartiere di Bislett, nel nord della capitale scandinava. Seminudo e a piedi scalzi, urlando «Allah Akbar» e brandendo un lungo coltello, si è scagliato contro i passanti. Tutto si è svolto con estrema rapidità. Mentre aveva già accoltellato due persone, è stato intercettato da una pattuglia di polizia che si trovava a pochi passi. Gli agenti, per fermarlo, hanno cercato di investirlo con l'auto, ma il mezzo si è schiantato contro il muro. A quel punto il ceceno si è avvicinato all'auto e ha colpito con la lama alla spalla il poliziotto che si trovava seduto a fianco del guidatore. Gli uomini della pattuglia hanno estratto le armi e ucciso il 33enne con cinque colpi di pistola.
Le precarie condizioni mentali dell'aggressore, di origini cecene erano note da tempo. Il 4 giugno del 2019, infatti, l'uomo aveva cercato di aggredire, sempre con un coltello, alcuni passanti nel quartiere di Grunerlokka (nord est della capitale), ferendone uno in maniera grave. Da qui la decisione del tribunale distrettuale di Oslo, nel dicembre del 2020, di sottoporre l'uomo a cure psichiatriche obbligatorie.
Ieri mattina, prima di compiere l'attentato, il ceceno ha pubblicato sul profilo Facebook la frase «possa Allah perdonare tutti i miei peccati». Nelle scorse settimane, sempre sui social, aveva parlato di «vendetta imminente» per i suoi familiari uccisi negli anni scorsi durante il conflitto ceceno.
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