Il traguardo è vicino. La prima legge di bilancio varata dal governo Meloni è pronta a sbarcare in Aula dopo una lunga maratona notturna. Il meloniano Marco Osnato (in foto), presidente della commissione Finanze della Camera dei deputati, nel colloquio con il Giornale esclude il rischio di finire nell'esercizio provvisorio, ossia la mancata approvazione della manovra entro il 31 dicembre che costringerebbe a spendere un dodicesimo delle risorse stanziate al mese per un massimo di quattro fino all'approvazione definitiva. «Io lo escluderei. Se poi le opposizioni continuano con lo ostruzionismo se ne assumeranno la responsabilità davanti alla Nazione», spiega Osnato.
E anche sulla trattativa estenuante, per dividersi il tesoretto da 200 milioni di euro (inizialmente era di 400 milioni) destinato alle richieste del Parlamento, il presidente della commissione è netto. «L'interesse dell'Italia viene prima delle legittime richieste di ogni singolo deputato per i territori. Ci saranno modi e tempi per badare alle esigenze locali», afferma Osnato.
«Questa legge di Bilancio - osserva il numero uno della commissione Finanze di Montecitorio - è dettata per 2/3 dalla necessità di dare risposte all'emergenza energetica e al caro bollette, sarebbe da irresponsabili trascinare l'Italia in esercizio provvisorio». Uno scenario che si allontana dunque. Sui motivi dell'iter di approvazione rallentato, l'esponente di Fdi rimarca: «Sono tre le ragioni. La prima è che questo governo è nato da poco più di 50 giorni, le elezioni si sono tenute il 25 settembre. La seconda è l'accavallamento al Mef dei pareri sia per la manovra che per il decreto Aiuti-quater. La terza è la naturale dialettica politica».
In ogni caso, Osnato è fiducioso sul timing: «Se viene posta la fiducia si chiude entro il 23 sera al massimo il 24 mattina». Senza la fiducia, l'iter potrebbe accorciarsi, al netto dell'ostruzionismo delle opposizioni. La Camera potrebbe dare il via libera il 23 dicembre. Sono ore di trattative tra maggioranza e opposizione.
Al Giornale Osnato anticipa lo stop all'emendamento Sisto sulla depenalizzazione di alcuni reati fiscali. Mentre sullo stralcio delle multe fino a mille euro arriva il compromesso. Via libera ma con un paletto: «Saranno i Comuni a decidere se annullare o meno la multa», conclude Osnato. Lentamente si corre verso la meta.
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