Fino a un mese fa i Cinque Stelle erano certi che in Sicilia avrebbero vinto a mani basse e che il loro trionfo sarebbe stato l'inizio della riscossa dopo le «magagne» dei governi locali, di Roma e Torino soprattutto. Una nuova partenza verso un'inarrestabile ascesa verso il governo nazionale, con Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio a battere a tappeto l'isola per sostenere la campagna del M5s, coinvolgendo anche Beppe Grillo in diverse tappe del loro tour.
Una convinzione che molti grillini hanno mantenuto fino a domenica sera, quando i primi exit poll davano un testa a testa tra i due candidati. Sono andati a dormire con il sorriso, si sono svegliati con l'amaro in bocca. Poi, a scrutinio ancora in corso, quando era ormai chiaro che il candidato del centrodestra Nello Musumeci aveva staccato il loro Giancarlo Cancelleri, si sono riciclati come «vincitori morali» di questa tornata elettorale, come del resto aveva già anticipato Beppe Grillo a Di Maio, che ieri ha fatto di tutto per cercare di rovesciare la delusione al suo primo appuntamento elettorale da leader. Incluso un siparietto con Cancelleri: al momento della photo opportunity lo avrebbe incitato a mettere da parte il broncio: «Dai, sorridi».
Certo, i Cinque Stelle rimangono largamente il primo partito in Sicilia, staccando Forza Italia e Pd e quasi raddoppiando i consensi rispetto alle regionali del 2012, la loro appare come una vittoria di Pirro. Cancelleri è andato meglio della sua lista, riuscendo ad intercettare il voto degli elettori di centrosinistra. Almeno l'8 per cento dei votanti che appoggiava la coalizione di Fabrizio Micari, infatti, ha preferito il candidato M5s. Il voto «utile» e disgiunto alla fine ha penalizzato il centrosinistra, ma non è stato sufficiente a far prevalere Cancelleri su Musumeci. I big del Movimento sono rimasti in silenzio fino a sera, come anche il candidato che ha seguito lo spoglio in casa a Caltanissetta, la sua città, dove ha collezionato oltre il 52 per cento dei consensi. Alla fine ha parlato Di Maio: «Siamo molto soddisfatti del risultato. Certo non ci porta alla presidenza, ma da qui parte un'onda che tra quattro mesi alle nazionali ci può portare al 40 per cento». Poi Cancelleri: «Oggi è un giorno di festa - ha detto il mancato governatore - siamo di gran lunga la prima forza politica della regione». Nel pomeriggio, quando lo spoglio non era ancora ultimato, si è materializzata per un attimo anche la tentazione di chiederne il riconteggio. «Queste elezioni saranno ricordate come quelle dei grandi brogli», ha attaccato il deputato M5s Manlio Di Stefano. Anche se in serata la forbice tra i due candidati si è allargata e il risultato definitivo dovrebbe aver portato i pentastellati a più miti consigli.
Per i grillini non arrivano buone notizie neppure da Ostia, il X municipio di Roma, che nel 2014 era stato sciolto per mafia e dove domenica si è tornati a
votare. Anche se la sindaca Virginia Raggi ha tentato un furbo confronto con i voti del 2013 («Sono raddoppiati»), in realtà rispetto alle comunali di un anno fa i Cinque Stelle hanno avuto un calo di 14 punti percentuali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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