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"Tra otto mesi...". Quella frase di Mattarella sulla corsa al Colle

Il presidente della Repubblica annuncia: "Tra qualche mese potrò riposarmi". Chi andrà al Quirinale? Spuntano i primi nomi: ecco le mosse dei partiti

"Tra otto mesi...". Quella frase di Mattarella sulla corsa al Colle

Mancano otto mesi all'elezione del prossimo presidente della Repubblica ed è già cominciata la corsa al Colle, con i partiti che continuano a muoversi per studiare le mosse per individuare il successore di Sergio Mattarella. In realtà c'è un passaggio prioritario che non va affatto dato per scontato: mancano poco più di 40 giorni all'inizio del semestre bianco, ovvero il periodo in cui il capo dello Stato - praticamente giunto agli ultimi mesi del suo mandato - non potrà sciogliere le Camere per indire nuove elezioni Politiche. Il governo attualmente in carica cadrà nelle prossime settimane? Lo scenario è piuttosto improbabile. Ecco perché si guarda già all'inizio del 2022: chi approderà al Quirinale?

La corsa al Colle

Rispondendo alle domande di alcuni ragazzi in una scuola primaria di Roma, il presidente Mattarella sembrerebbe essersi praticamente sfilato dalla corsa: "Tra otto mesi il mio incarico termina. Come sapete, l'incarico di presidente della Repubblica dura sette anni: io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi". Ha raccontanto dei dubbi e delle preoccupazioni quando gli fu chiesto se fosse disposto a essere eletto capo dello Stato, consapevole degli impegni e delle fatiche richieste. Ma alla fine due cose lo aiutarono ad accettare: "Ho chiamato intorno a me dei collaboratori molto bravi che mi aiutano a decidere in modo tempestivo e appropriato".

Le mosse dei partiti

Ogni schieramento politico punta alla realizzazione di uno scenario che possa favorirlo. Un appuntamento importante saranno le elezioni Amministrative che si terranno tra settembre e ottobre, i cui risultati potrebbero fornire già un primo spunto sulle prossime mosse dei partiti. Che in realtà sembrano avere già le idee molto chiare, anche se - tra alleanze indefinite e candidati sindaci ancora da concordare - si avvicinano all'appuntamento elettorale con estrema cautela.

Il centrodestra, seppur con i distinguo di Fratelli d'Italia, vorrebbe puntare su Mario Draghi. Vi è un ragionamento di fondo: la nomina dell'attuale premier al Colle significherebbe la caduta del governo, con conseguenti elezioni nazionali a inizio 2022. E con questo quadro politico, il centrodestra viene visto come assoluto favorito per la vittoria nel Paese. Una scelta non meramente tattica, anche perché si ritiene che l'ex governatore della Banca centrale europea rappresenti una figura giusta come primo rappresentante dell'Italia, soprattutto dopo gli effetti provocati dalla pandemia. "Febbraio è lontano, ora ci sono altre emergenze. Noi non abbiamo candidati nostri, come è giusto che sia, per il Quirinale. Certo, se il presidente Draghi si volesse proporre, avrebbe il nostro convinto sostegno", ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini.

Dall'altra parte il centrosinistra ha in mente un piano totalmente differente. La posizione di Mattarella è stata chiara, ma Movimento 5 Stelle e Partito democratico continuano a sperare in una sua rielezione.

In tal modo si potrebbe blindare Draghi all'esecutivo fino al 2023, arrivando a fine legislatura e sottoponendosi al giudizio dei cittadini con la speranza di aver rivoluzionato lo scenario politico e di ottenere la maggioranza in Parlamento.

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