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"Pacco" Antitrust per Amazon Maxi-multa da 1,12 miliardi

Il Garante: "Penalizza i venditori che non usano la sua logistica". La replica: "È falso, faremo ricorso"

"Pacco" Antitrust per Amazon Maxi-multa da 1,12 miliardi

Multa miliardaria per Amazon. L'Antitrust italiana torna in pressing sul colosso Usa dopo il cartellino rosso da 300mila euro ricevuto in coppia con Apple. Sotto accusa il sistema di consegne e custodia dei pacchi e, in particolare il meccanismo di consegne rapide Prime, che avrebbe dato vita a una posizione dominante sul mercato: ovvero la possibilità di orientarlo a proprio favore rispetto ai concorrenti.

Questa volta la multa è davvero significativa, e ammonta a 1,12 miliardi. Ma all'Authority presieduta da Roberto Rustichelli non basta la sanzione pecuniaria. Amazon dovrà cambiare rotta e mettere in atto misure che permettano a tutti i venditori indipendenti presenti sui suoi siti di operare in un contesto di parità di mercato.

Al momento, infatti, l'Antitrust ha accertato che Amazon sta discriminando alcuni venditori indipendenti che utilizzano i siti Amazon.com o Amazon.it per vendere. A loro sarebbe stata negata la giusta visibilità, e quindi di fatto la possibilità di vendere o meno una merce. Questo perché la custodia dei prodotti, il loro confezionamento, la consegna e il reso erano organizzati in autonomia e non sotto il controllo di mamma Amazon che ha una logistica molto capillare.

In tutto questo l'Antistrust ha messo sul banco degli imputati anche il famoso sistema Prime. Affidandosi alla logistica Amazon i venditori possono godere del sistema di consegna rapida Amazon Prime (7 milioni di abbonati), che porta il pacco a casa in tempi flash, uno o due giorni; o del pulsante (BuyBox) che permette al cliente di completare l'acquisto con un solo clic. Sistemi che attraggono un notevole giro d'affari: nel 2012 un abbonato Prime spendeva in un anno circa un terzo in più di uno non-Prime; nel 2019 la spesa media annua degli abbonati Prime su Amazon.it è stata di oltre 500 euro, più del doppio di quella dei non abbonati; nel 2019, Amazon ha consegnato, alla fine, 150 milioni di pacchi ecommerce (il 60%).

E anche se è vero che un venditore indipendente può ottenere il marchio Amazon Prime pur non utilizzando la logistica di Amazon, questa strada lo espone a una discriminazione. Se un venditore indipendente si serve della logistica di Amazon, ha un servizio molto migliore. Inoltre ha un accesso privilegiato a «eventi speciali gestiti da Amazon, come Black Friday, Cyber Monday, Prime Day», spiega l'Authority.

Un sistema che favorisce i venditori affiliati assicurandone anche la massima visibilità e precedenza nei risultati delle ricerche. Una posizione dominante che per l'Antitrust ha causato danni ai venditori indipendenti, ai loro corrieri, alle società magazzino e ai consumatori che possono contare su un'offerta di prodotti meno ampia.

Amazon ha bollato la pronuncia come «ingiustificata e sproporzionata» e ha annunciato che darà battaglia, facendo ricorso al Tar. Per il gruppo fondato da Jeff Bezos, che dal 2010 ha investito nell'economia italiana 8,7 miliardi, «più della metà di tutte le vendite annuali su Amazon in Italia sono generate da pmi, e il loro successo è al centro del nostro modello economico. Le pmi hanno molteplici canali per vendere i loro prodotti sia online sia offline: Amazon è solo una di queste opzioni», ha commentato l'azienda.

«Investiamo ha aggiunto - per sostenere la crescita delle 18mila pmi italiane che vendono su Amazon e forniamo molteplici strumenti ai nostri partner di vendita, anche a quelli che gestiscono autonomamente le spedizioni».

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