Coronavirus

Pace fiscale azzurra: "Sanare le cartelle con sconti fino al 40%"

La proposta di Forza Italia: "Così aiutiamo le aziende e diamo più liquidità allo Stato"

Pace fiscale azzurra: "Sanare le cartelle con sconti fino al 40%"

L' emergenza causata dalla diffusione del coronavirus sta mostrando alcune criticità che, una volta fuori dall'emergenza, non potranno non essere affrontate. Una di queste è senza dubbio il carico fiscale. Il dl liquidità propone già una sospensione dei pagamenti fiscali nell'immediato. Ma soltanto per un paio di mesi. Il problema, in questo modo, viene soltanto posticipato. Di certo non risolto. A prendere il toro per le corna ci pensa una proposta di legge che alcuni parlamentari di Forza Italia hanno depositato nei giorni scorsi. Come primo firmatario della proposta c'è l'abruzzese Antonio Martino, membro della Commissione finanze, e con un passato di imprenditore. Insieme con lui, tra gli altri, Mariastella Gelmini e l'ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo.

Il disegno di legge, in buona sintesi, propone di raccogliere tutte le pendenze pregresse e di sanarle attraverso varie opzioni alternative tra loro, nello spirito di una pace fiscale che abbia come risultato da una parte una forte iniezione di liquidità nelle casse dello Stato e dall'altro un ammortamento dei carichi fiscali su imprese, artigiani, esercenti e partite Iva che altrimenti rischierebbero la chiusura definitiva dell'attività.

Il soggetto con una cartella esattoriale «pesante» avrebbe a questo punto tre possibilità: o liquidare tutto subito con uno sconto del 40%, oppure in cinque anni con un tasso al tre per cento e uno sconto del 20%, altrimenti in vent'anni con un tasso al 2 per cento senza sconto.

«Ovviamente è qualcosa di ben diverso dalla sospensione dei pagamenti - spiega l'onorevole Alessandro Cattaneo - Dal nostro punto di vista non c'è la volontà di posticipare la soluzione di un problema, bensì di risolverlo». Mentre all'interno della maggioranza c'è chi ha avanzato patrimoniali «camuffate», Forza Italia vuole in questo modo lanciare un messaggio di completa e incondizionata fiducia verso il mondo produttivo.

E che il problema fiscale non sia più accantonabile lo dimostrano alcune cifre che lo stesso direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha snocciolato nel corso dell'ultima audizione alla Camera di mercoledì scorso. Da giugno a dicembre prossimo, ha spiegato Ruffini, l'agenzia si prepara ad emettere 8 milioni e mezzo di cartelle. E lo stesso Ruffini ha sottolineato nel corso dell'audizione la «necessità di una ripartizione delle attività di liquidazione, accertamento, controllo e riscossione con tempistiche modulate coerentemente con la ratio ispiratrice dei provvedimenti emanati a sostegno delle famiglie e delle imprese per fronteggiare le difficoltà economiche derivanti dall'emergenza». Non solo, il direttore dell'Agenzia ha anche detto che i crediti residui dello Stato ammontano a oltre 950 miliardi euro («il 40% dei quali difficilmente esigibili»).

«Questi numeri - spiega l'azzurro Cattaneo - fanno capire l'importanza della nostra proposta. Soprattutto per lo Stato». In pratica l'accettazione di un simile modello di pagamento «scontato» porterebbe da subito una forte iniezione di liquidità nelle casse dello Stato. «E salverebbe centinaia di migliaia di imprese - spiega ancora Cattaneo - oggi a rischio chiusura. Dall'altra parte c'è chi propone patrimoniali o chi col reddito di cittadinanza premia chi non lavora e tassa chi lavora. Noi vorremmo aiutare invece chi fa impresa e manda avanti il Paese».

Dopo il placet convinto degli alleati (Lega e Fdi), Forza Italia ha iniziato il confronto con le altre forze politiche.

«L'urgenza di trovare una soluzione ci potrebbe spingere a riversare il contenuto del pdl in un emendamento da presentare al dl liquidità, previo accordo con la maggioranza», conclude Cattaneo.

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