Padoan sulle pensioni sbugiarda il premier: «La flessibilità costa»

Il ministro dell'Economia ridimensiona il capo del governo che parlava di "riforma a costo zero". Anche l'Ue non è favorevole

Padoan sulle pensioni  sbugiarda il premier: «La flessibilità costa»

RomaLe risorse per gli esodati ci sono. Quelli per la riforma delle pensioni che ammorbidisce i requisiti della Fornero ancora no e, comunque, la flessibilità in uscita non sarà a costo zero. Ancora una volta il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan corregge e riporta il premier Matteo Renzi alla dura realtà dei conti. Che cozza con una legge di Stabilità sempre più simile a una finanziaria elettorale.

«L'idea che la flessibilità sia a costo zero è semplicemente inesatta», ha spiegato Padoan alla Festa nazionale di Scelta Civica. «La flessibilità - ha aggiunto - deve essere compatibile con gli incentivi». A parlare di riforma a costo zero era stato lo stesso premier alla fine della pausa estiva. Ieri Renzi ha ribadito l'impegno a fare qualcosa a partire dalla legge di Stabilità. «Spero che la flessibilità in uscita sia realizzabile già con questa legge di Stabilità». Rispondendo ai lettori dell' Unità ha assicurato che «il ministro Padoan è tra i più sensibili sull'argomento». Quindi si procederà con «buonsenso e ragionevolezza».

Vero che Padoan è particolarmente sensibile al tema previdenza. Ieri ha ribadito che il sistema pensionistico italiano «è giudicato dalla Commissione europea uno dei più stabili e sostenibili».

Perché è lui a garantire il rispetto dei patti con l'Europa. E l'aria che tira a Bruxelles non è per niente favorevole a politiche espansive e controtendenza come una riforma delle pensioni che comporti costi. Di posizioni ufficiali sulla riforma, mancando decisioni ufficiali, ancora non ce ne sono. Ma l'attenzione di Bruxelles sul tema è massima.

Il ragionamento che circola alla Commissione europea è più o meno questo. Nella nota di aggiornamento del Def approvata pochi giorni fa non c'è nessun riferimento a una riforma delle pensioni. Sappiamo comunque che il governo sta discutendo di aumentare la flessibilità in uscita. Se lo faranno inserendo le misure nella legge di Stabilita, la Commissione valuterà le nuove misure dal punto di vista del rispetto del patto di stabilità e crescita. Tradotto, nessuno sconto.

Quando Padoan dice che non sarà a costo zero, spiega a Renzi che si dovranno trovare coperture solidissime anche per questa misura, che si aggiunge alle altre. Le ricette sulle quali si sta ragionando (uscita anticipata con penalizzazioni relativamente limitate per donne o lavoratori anziani licenziati, staffetta generazionale) potrebbero costare un miliardo di euro. Tutti da trovare. Il «costo zero» di Renzi, si può ottenere nel medio-lungo periodo grazie al taglio degli assegni dei pensionati. Ma nell'immediato la flessibilità costa e una copertura incerta incontrerebbe un no certo dell'Ue.

Anche perché non c'è solo il fronte delle pensioni. Il taglio delle tasse annunciato da Renzi è destinato - come quelli simili dei governi Berlusconi - a creare qualche problema in Europa. Ieri Padoan ha difeso la misura. «La critica degli economisti è che abolire le tasse sulla casa sia meno efficiente che abbattere le tasse sul lavoro. È vero in generale, ma nel caso specifico italiano, l'abbattimento della Tasi è relativamente più efficiente» perché riguarda l'80% degli italiani.

Nel borsino pre legge di Stabilità perde quota il ritorno degli sgravi contributivi per le nuove assunzioni. La conferma «è un'opzione.

Credo, ma posso essere smentito, che non siano più necessari perché siamo fuori dall'emergenza. Le risorse potrebbero essere destinate ad altri scopi, per esempio sgravi fiscali permanenti di diversa natura». Anche perché i risultati degli sgravi non sono stati entusiasmanti. Ma questo Padoan non lo dice.

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