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Un Paese, due presidenti. Biden: "L'America torna". Ma in Georgia i voti ora si ricontano a mano

Biden e Trump onorano il milite ignoto in luoghi diversi, nello stesso momento

Un Paese, due presidenti. Biden: "L'America torna". Ma in Georgia i voti ora si ricontano a mano

Negli Usa c'è chi paventa lo spettro di una crisi costituzionale, anche se Joe Biden ostenta sicurezza, e dopo una serie di telefonate a diversi leader mondiali afferma che il suo messaggio è «solo uno: l'America sta tornando». Donald Trump però conferma la volontà di non voler concedere la vittoria, sostiene su Twitter che «la gente non accetterà queste elezioni truccate», e pubblica una serie di post sui presunti brogli. Con la battaglia legale in corso, c'è il rischio che alcuni stati non riescano a nominare entro la scadenza dell'8 dicembre i Grandi Elettori sulla base del risultato delle urne, fatto che provocherebbe ricorsi ai massimi organi giudiziari e alimenterebbe nuovamente le tensioni nelle città americane.

Ad ora, il capo dell'agenzia federale che sovrintende ai meccanismi per il trasferimento del potere non ha firmato le carte per dare il via alla transizione, il neo confermato leader repubblicano al Senato Mitch McConnell non ha riconosciuto la vittoria di Biden, e solo quattro senatori del Grand Old Party - tra cui il «dissidente» Mitt Romney - si sono congratulati con il presidente eletto. La battaglia legale del tycoon sull'esito del voto prosegue in sei stati (Arizona, Georgia, Nevada, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin): ieri si è visto attribuire la vittoria in Alaska, arrivando a 217 grandi elettori contro i 297 del rivale. In Arizona con il 98% delle schede Biden è in vantaggio 49,43% a 49,04%, mentre in North Carolina il presidente guida con il 50% contro il 48,7% (24mila voti circa) e in Georgia Joe è avanti per 49,52% a 49,23% (14mila preferenze). Per restare alla Casa Bianca, Trump dovrebbe vincere oltre che in Arizona, in North Carolina e in Georgia e ribaltare i risultati in uno o più Stati già assegnati all'avversario. Si prevedono riconteggi in alcuni di questi, come quello ordinato ieri in Georgia, che avverrà manualmente, ma la strada per The Donald è in salita. Per quanto riguarda invece il Senato, con le vittorie in North Carolina e Alaska i repubblicani si sono assicurati 50 seggi, contro i 48 dei democratici. Fondamentale sarà l'esito dei due ballottaggi in Georgia il 5 gennaio che decideranno chi conquisterà la maggioranza. Il Grand Old Party dovrà conquistarne almeno uno per arrivare alla soglia delle 51 poltrone: in caso di parità (50 a 50) i dem potrebbero contare sul voto decisivo della vice presidente Kamala Harris.

A dare l'immagine di un paese che virtualmente sembra avere due presidenti sono le scene di Trump e Biden che rendono omaggio contemporaneamente ai veterani nella giornata a loro dedicata. Il Comandante in Capo (che in realtà è in carica sino al 20 gennaio) insieme alla first lady Melania, al vice presidente Mike Pence e alla moglie Karen, ha deposto una corona di fiori alla tomba del milite ignoto al cimitero di Arlington, mentre Biden e la moglie Jill hanno compiuto il medesimo gesto davanti a un monumento ai caduti a Filadelfia. Intanto al Pentagono, dopo il siluramento del segretario alla Difesa Mark Esper, secondo la Cnn altri tre alti dirigenti sono stati licenziati o si sono dimessi nel giro di 24 ore, e rimpiazzati con figure leali al presidente. Biden intanto continua a lavorare alla squadra di governo, cercando un difficile equilibrio fra le varie anime del partito. Se al Tesoro la favorita sembra il membro del consiglio dei governatori della Fed Lael Brainard, al dipartimento di Stato vorrebbe l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Susan Rice, tuttavia fortemente invisa ai repubblicani. Mentre l'ex candidato alle primarie Pete Buttigieg potrebbe diventare ambasciatore all'Onu. Per il ministero della Giustizia la rosa dei candidati include il governatore di New York Andrew Cuomo, e a John Kerry potrebbe invece essere affidato il ruolo di «zar del clima».

Romney, invece, ha smentito le indiscrezioni su una possibile posizione nella nuova amministrazione: «Non sono stato contattato dalla squadra di Biden né farò parte della sua amministrazione».

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