In Italia si pagano quasi 946 euro di tasse in più all'anno per persona rispetto alla media europea. Lo afferma una ricerca della Cgia di Mestre che ha comparato la pressione fiscale registrata nel 2015 nei principali Paesi europei e quindi ha misurato il differenziale di tassazione esistente tra gli italiani e i contribuenti dei più importanti Stati dell'Unione. Dal confronto emerge che la pressione fiscale più elevata si registra in Francia. A Parigi, il peso complessivo di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali è pari al 48% del Pil. Seguono il Belgio con il 46,8%, l'Austria con il 44,3%, la Svezia con il 44% e, al quinto posto, l'Italia. L'anno scorso la pressione fiscale nel nostro Paese si è attestata al 43,4% del Pil. La media dei 28 Paesi che compongono l'Ue, invece, si è stabilizzata al 39,9%; 3,5 punti in meno dell'Italia.
Nella comparazione della Cgia sono compresi anche i maggiori o minori versamenti che ogni cittadino «sconta» rispetto a quanto succede altrove. Se la tassazione in Italia fosse in linea con la media europea nel 2015 ogni italiano avrebbe risparmiato 946 euro, dice lo studio. Effettuando il confronto con la Germania, invece, si evince come i tedeschi paghino al fisco mediamente 973 euro all'anno meno degli italiani, gli olandesi -1.513 euro, i portoghesi -1.
756 euro, gli spagnoli -2.296 euro, i britannici -2.350 euro e gli irlandesi -5.133 euro. Entro la fine dell'anno prossimo il governo dovrà trovare altri 19,5 miliardi per scongiurare l'aumento dell'Iva e delle accise sui carburanti.
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