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"A Palazzo Chigi serve continuità per il Pnrr. Berlusconi sarebbe un ottimo presidente"

Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento: "Se si cerca il dialogo non si possono porre veti. Vale anche per la scelta di un eventuale nuovo premier"

"A Palazzo Chigi serve continuità per il Pnrr. Berlusconi sarebbe un ottimo presidente"

Nella partita del Quirinale, Deborah Bergamini, Forza Italia, sottosegretario ai rapporti con il Parlamento nel governo Draghi, suggerisce di evitare i veti: «Non sono mai una buona premessa per operazioni costruttive. Berlusconi sarebbe un ottimo presidente«.

Sottosegretario Bergamini, lei cosa ne pensa di voler eleggere Draghi al Colle?

«Draghi svolge un ruolo unico di collante fra forze politiche eterogenee chiamate a lavorare assieme in tempi drammatici, per prendere decisioni di grande complessità. Un ruolo, questo, difficilmente replicabile».

Quindi adesso Draghi è più utile all'Italia a fare il premier?

«Credo che Draghi e il governo abbiano fatto un ottimo lavoro da febbraio ad oggi. In questo senso l'equilibrio che si è venuto a creare, anche in Parlamento, tra i partiti che compongono questa maggioranza, rappresenta un valore da preservare. Voglio ricordare che la nostra economia, insieme a quella francese, sta facendo meglio rispetto agli altri Paesi europei, superando di gran lunga le aspettative. Questo è stato possibile solo grazie alla capacità di azione messa in campo da questo governo».

Riguardo all'agenda di governo in cosa si è più indietro?

«Abbiamo svolto una efficiente campagna di vaccinazioni, riaperto le scuole, completato il quadro normativo del Pnrr, varato il Dl semplificazioni che ha snellito le procedure burocratiche che avrebbero potuto rallentare l'esecuzione dei progetti, abbiamo immesso nuove energie e competenze nella Pubblica amministrazione grazie allo straordinario impegno del ministro Brunetta. Abbiamo ancora un anno per completare la digitalizzazione e per innovare e rilanciare l'Italia».

Sul Covid crede sia stato fatto tutto il possibile?

«La pandemia non è ancora alle nostre spalle, purtroppo. C'è e ci sarà ancora moltissimo da capire e da fare su ogni fronte: sanitario, economico e sociale. L'impegno del governo e delle Regioni nell'affrontare le conseguenze legate alla pandemia è massimo, ma varrebbe ben poco senza la collaborazione che tutti gli italiani hanno offerto».

Il Pnrr è stato speso bene?

«Siamo entrati in corsa. Abbiamo avuto circa due mesi per revisionare l'impianto precedente e per fare le modifiche indispensabili. È un progetto molto ambizioso, che cambierà il volto di questo Paese e tutti stiamo remando dalla stessa parte, dal governo centrale fino agli enti locali, a cui sono demandate grandi responsabilità. Stiamo rispettando la tabella di marcia»

Se fosse eletto Draghi chi andrebbe a Palazzo Chigi? Esiste un piano B?

«C'è la necessità di trovare un ordine, e l'imperativo per tutti i partiti di non inneggiare al dialogo se poi non sono disposti ad aprirlo veramente. Questo vale sia per il Quirinale che per un eventuale nuovo inquilino di Palazzo Chigi. Facciamo tesoro della prova di responsabilità che siamo riusciti a dare con la nascita del governo Draghi. Suggerirei, per cominciare, di evitare i veti: non sono mai una buona premessa per operazioni costruttive».

E allora per il Quirinale che nome vedrebbe bene?

«Forza Italia ritiene che Silvio Berlusconi sarebbe un ottimo presidente della Repubblica.

Un uomo delle istituzioni, un leader democraticamente eletto, spesso perseguitato, che ama profondamente il suo Paese, e che ha sempre dato prova di grande lungimiranza».

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