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Quanto manca la regia di Berlusconi

Il leader di Fi è ancora ricoverato ma sta meglio. I suoi: servirebbe la sua esperienza

Quanto manca la regia di Berlusconi

«Sta meglio, sta recuperando, ha passato giorni molto brutti, ma adesso è in ripresa». È Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, uscendo dall'ospedale San Raffaele di Milano dove il Cavaliere è ricoverato da alcuni giorni. «Abbiamo parlato del Monza - prosegue l'imprenditore - il che vuol dire che sta meglio dopo la batosta». Il fratello dell'ex premier ha avuto il Covid e oggi è andato al San Raffaele dopo il primo tampone negativo. Sulla candidatura a presidente della Repubblica del leader di Forza Italia ha detto che «la salute è molto più importante, poi la politica sappiamo che è un teatrino, speriamo di essere governati bene».

Di certo le condizioni del presidente di Forza Italia sono molto migliorate da almeno 48 ore e non è escluso che nelle prossime ore Alberto Zangrillo, primario al San Raffaele oltre che medico personale dell'ex premier, possa decidere per le dimissioni, dando il via libera per il rientro a casa. Una indicazione è arrivata anche dal senatore Adriano Galliani che nei pressi della Camera ha confermato il miglioramento dello stato di salute di Berlusconi. «Non sono autorizzato a parlare a nome del presidente anche se l'ho sentito. Sta molto meglio e questa è la cosa più rasserenante per tutti noi». E se nella giornata di ieri il leader di Forza Italia si è intrattenuto al telefono con Gianni Letta, mentre mercoledì sera aveva ricevuto la visita di Antonio Tajani e Licia Ronzulli, la chiamata che ha acceso maggiore curiosità è stata certamente quella di Mario Draghi. Già lunedì scorso, dopo gli incontri con Matteo Salvini e altri leader politici, fonti parlamentari parlavano di un contatto «in preparazione», ieri il colloquio. «È stata una cortese telefonata», spiegano, in cui il premier «ha formulato i migliori auguri di pronta guarigione». Nel corso del colloquio, riferiscono da Forza Italia, «non è stato affrontato alcun tema politico».

Forza Italia finora si è sempre opposta al trasferimento del presidente del Consiglio da Palazzo Chigi al Colle, tanto che, pochi giorni fa, il numero due azzurro Antonio Tajani aveva ammonito: «Se Draghi non resta a Palazzo Chigi il governo è destinato a cadere». La telefonata di ieri può sicuramente contribuire a sciogliere il ghiaccio, rinsaldare i rapporti e rafforzare una stima che non è mai venuta a mancare. «Gli ha fatto gli auguri di buona salute, un gesto molto bello, ma penso che oltre non siano andati» commenta Matteo Salvini. E sempre dal fronte della Lega è Umberto Bossi a raccontare di una telefonata con lo storico leader del centrodestra. «Ho sentito Berlusconi - confessa il Senatùr -: gli ho detto che non bisogna mai esporsi in prima persona. Se fosse stato eletto lui presidente della Repubblica avrebbe fatto tutte quelle riforme che non si sono mai riuscite a fare. Soprattutto la riforma della magistratura, lui l'avrebbe fatta».

Dentro Forza Italia serpeggia un po' di dispiacere per aver dovuto vivere la partita quirinalizia senza la vicinanza e il protagonismo di Berlusconi. Un applauso dai grandi elettori azzurri è scattato ieri quando il coordinatore del partito Antonio Tajani ha raccontato di averlo incontrato al San Raffaele insieme a Licia Ronzulli. E tra gli azzurri non manca chi ritiene che la sua presenza avrebbe favorito la trattativa, anche logisticamente con la possibilità di accentrare il confronto a Villa Grande senza disperdere gli incontri in tanti luoghi diversi.

«La leadership non si inventa - commenta Alessandro Cattaneo -, la presenza fisica e l'esperienza di Berlusconi in questa fase avrebbero sicuramente aiutato».

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