Paolo Becchi: "Conte? Ormai è il nuovo Prodi"

Paolo Becchi racconta la trasformazione genetica del M5S, dalla piazza alla politica dei Palazzi

Paolo Becchi: "Conte? Ormai è il nuovo Prodi"

“Il M5S si è rafforzato. È rimasto sul greto del fiume a guardare passare i cadaveri dei nemici e sono passati tutti”. A parlare è il prof. Paolo Becchi, filosofo ed editorialista un tempo molto vicino al M5S tanto da esserne considerato l’ideologo. Al professore abbiamo chiesto un’opinione a tutto tondo sulla fase politica che sta attraversando il nostro paese a iniziare dalla trasformazione “genetica” che ha subito il M5S.

Professore, se pensiamo al M5S delle origini, contro gli inciuci della vecchia politica, facciamo fatica a riconoscerlo.

"Oh che moralismo, ma chi se ne frega. Onestà, onestà non si usa più. Ormai questo è un partito come tutti gli altri, quindi può fare le cose che fanno tutti gli altri".

Cosa è rimasto della piazza del V-day?

"Niente. Non ha più nulla a che fare con il Movimento del 2007. È un’altra cosa. C’è stata una metamorfosi totale, genetica, completa. Come se fosse nato qualcosa di completamente diverso. Quelli che continuano a ricordare le parole d’ordine di onestà, trasparenza, mandato imperativo, sbagliano".

Ma non è stato un tradimento del voto degli elettori?

"Ma no. Ma si tradisce un’idea in cui si crede, ormai sono anni che non credono più in quelle idee".

E che partito è diventato il M5S?

"Un partito di centro sinistra, forse più di centro che di sinistra".

Cosa penserebbe Casaleggio del M5S di oggi?

"Io ero un amico di Gianroberto. Il M5S l’ha creato lui, non Grillo. Sono convinto che non lo riconoscerebbe più e che sarebbe fuori dal Movimento. Non ha nulla a che vedere con quello che ha fatto lui, sono cose completamente diverse".

E di Grillo cosa penserebbe?

"Quando Gianroberto è morto non aveva più rapporti con Grillo. Grillo ha cercato fino all’ultimo di togliergli il Movimento dalle mani. Gianroberto, se non sbaglio un giorno prima di morire, ha creato l’Associazione Rousseau per cercare di evitare che Grillo di pappasse tutto".

Da quanto tempo non sente Grillo?

"Da un bel po'. Ho avuto pochissimi contatti con Grillo, avevo contatti quotidiani con Gianroberto ma non mi interessava parlare con Grillo".

Il M5S con cosa ha sostituito le idee che l’hanno portato al successo elettorale?

"Il M5S adesso ha la possibilità, grazie a Renzi che li ha aiutati moltissimo, di occupare qualche posto in più. A loro interessano quelli, vogliono le poltrone. Renzi ha liberato due o tre posti, si metteranno d’accordo con Zingaretti per spartirsi qualche posto in più".

Secondo lei gli elettori gliela faranno pagare alle prossime elezioni?

"Il M5S ora gestisce il grande potere che ha in Parlamento sapendo che alle prossime elezioni non supererà il 10%, se proprio va bene il 15%. Sicuramente non il 30% delle precedenti elezioni".

Lei crede al Partito di Conte?

"No, non ci credo. Ma non ha bisogno di farsi un partito suo. Perché deve fare lo stesso errore di Mario Monti. Lui è il nuovo Prodi".

Un democristiano?

"Democristiano, sì. Anche se sono due cose un po’ diverse. Ha una grande capacità di mediazione, è un avvocato, del resto. È una persona scaltra e intelligente, e si sta costruendo il suo futuro".

Lo vede Conte come leader del centro sinistra?

"Tu ce lo vedi Zingaretti a fare il leader? Ma dai, è il fratello di Montalbano, magari Montalbano stesso potrebbe fare il leader. Noi, da un sistema tripolare, stiamo andando verso un sistema bipolare. Renzi, costruendosi un bel centro, poteva diventare leader del centro sinistra. Ma non c’é spazio per due galli nello stesso pollaio. Quindi Renzi ha provato a eliminare Conte ma non ce l’ha fatta. Conte è stato di un’abilità straordinaria, è riuscito a eliminare i due Matteo a distanza di due anni. Prima ha fatto fuori Salvini, che resta il capo della forza politica più forte nei sondaggi ma è fuori dalla stanza dei bottoni. In questi giorni si è liberato di Renzi che, secondo me, nella stanza dei bottoni non ci tornerà mai più".

Qual è, secondo lei, il futuro di Renzi?

"Non esiste. Il suo futuro era già finito quando ha perso il referendum. Ormai le parabole politiche, con la sola eccezione di Berlusconi, sono rapide. Tutti gli altri leader sono destinati a durare lo spazio di un mattino. Renzi ha perso le sue occasioni. L’unica cosa che porrebbe fare è chiedere umilmente scusa e tornare nel PD per continuare ad esercitare un ruolo ma non con Italia Viva".

Cos’ha che non va, secondo lei, Italia Viva?

"Semplicemente è un partito che non è partito".

Italia Viva si è astenuta nelle votazioni al governo Conte. È un tentativo di lasciare la porta aperta?

"Sì, è un passo indietro. Ha aperto una crisi di governo e ha indietreggiato perché ha capito che non ce l’avrebbe fatta a buttare giù il Governo. È un sintomo di debolezza, voleva sbattere la porta in faccia a Conte che invece ha resistito. L’operazione politica di Renzi è completamente fallita, sebbene il centro destra, a perte singole personalità, sia rimasto compatto nel suo no a Conte".

Ora però il governo ha bisogno dei “costruttori”, quelli che ieri il M5S chiamava traditori.

"È così, ma il M5S ormai è cambiato. Inutile ricordare quello che Di Maio diceva sui voltagabbana quattro anni fa. A quel tempo la tesi fondamentale del movimento era l’introduzione del mandato imperativo".

Crede che ce la farà a trovare i costruttori?

"Io credo che in un paio di giorni riuscirà a trovare i costruttori per arrivare alla soglia della maggioranza assoluta. Nei prossimi giorni la campagna acquisti continuerà. Forse 5 o 6 li troverà in Forza Italia. Si ricorda dell‘ operazione "Alfano“? Ecco è quello a cui mira ora Conte, dopo che è fallito il tentativo con l‘UDC".

Pensando al rimpasto di governo lei ha scritto che potrebbe esserci un ingresso di Di Battista nel Governo. Magari gli piacerebbe il Ministero degli esteri.

"Ma no, ma dai, sarebbe la Repubblica delle Banane. Il ruolo ideale è quello di ministro dell’ambiente. Non darebbe grossi problemi. È un Ministero nel quale non è che si faccia gran che e sarebbe l’occasione ideale per ricompattare il Movimento anche con l’area movimentista".

Un partito di lotta e di governo?

"Esatto, il M5S si sta sdoppiando ma resta unito, secondo me è questo quello a cui stanno lavorando. Da un lato il partito di governo con Di Maio e il collegio politico che ci sarà. Dall’altro il partito di lotta, che è Rousseau. Su Rousseau ci sono discussioni, seminari…"

Ma che impatto ha sulle scelte

della maggioranza quello che succede su Rousseau?

"Nessuna. Ma la discussione è libera, puoi dire tutto quello che vuoi, si può discutere anche del sesso degli angeli. Rousseau serve a tenere la base del Movimento".

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