
Paolo Taormina e Gaetano Maranzano, vittima e carnefice. Due personalità che sembrano contrapposte anche nel loro stare al mondo.
Paolo, 21 anni, lavorava nel locale gestito da circa un anno dai genitori, a cui era molto legato, "un ragazzo dolcissimo, educato e un gran lavoratore", lo ricordano gli amici; Gaetano, 28 anni, ha precedenti per rissa e per droga, una denuncia per guida senza patente, e il padre, Vincenzo, sta scontando una condanna definitiva a 12 anni e 5 mesi di reclusione per l'agguato con modalità mafiose organizzato per uccidere Giuseppe, Antonino e Fabrizio Colombo, padre e figli, per le strade del quartiere Zen il 23 marzo 2021. I tre riuscirono miracolosamente a salvarsi. Stessa condanna ha subito il cugino, Letterio. Si trattava di una "faida per il controllo del territorio". Vincenzo è stato assolto in altri due processi.
Della personalità di Gaetano, che non ha fatto resistenza al momento dell'arresto, parla un post pubblicato su Tik Tok a un'ora dall'omicidio. C'è una sua foto mentre, seduto, fissa l'obiettivo e in sottofondo si sente l'audio di una sequenza tratta dalla fiction Il capo dei capi, che racconta l'ascesa dei corleonesi e del boss Totò Riina in Cosa Nostra. Il capomafia parla con un poliziotto: "Tu mi arresti? E per che cosa?", chiede il boss. "Per l'omicidio di Michele Navarra", risponde il poliziotto. "E a te che te ne fotte? - dice Riina - io faccio il mio mestiere". "Bello mestiere ca ti scigghisti (che ti sei scelto)". Il video in poco tempo ha avuto oltre 200 condivisioni, con reazioni positive e frasi di sostegno nei commenti. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un atto di sfida alle istituzioni. Maranzano sapeva di essere stato riconosciuto da tanti testimoni e per questo, quasi paragonandosi al capomafia, ha voluto ostentare il proprio disprezzo delle conseguenze delle proprie azioni a cui andava incontro. In altre foto Maranzano indossa diverse collane dorate, tra cui una con ciondolo a forma di pistola, lo stesso che in una foto tiene in mano la figlia di circa un anno.
Paolo, molto legato ai suoi genitori con cui lavorava nel pub, Gaetano, cresciuto allo Zen 2, in un contesto territoriale difficile e caratterizzato da un forte disagio sociale, in una famiglia che ha avuto a che fare con la giustizia.
I loro due mondi diversi si sono purtroppo incrociati, forse per caso, forse per lo stesso interesse nei confronti di una donna se si vuole tener fede alla versione fornita da Gaetano ai carabinieri che stanno verificando gli eventuali contatti avuti in passato tra i due. La peggio è toccata a Paolo.