Pier Francesco Borgia
Roma Il Papa continua a parlare di «cultura dell'accoglienza». E non cede di un passo, Bergoglio, anche di fronte ai dati che danno gli sbarchi dimezzati rispetto al luglio dello scorso anno. Il pontefice ha ribadito, infatti, con forza il suo punto di vista con un messaggio inviato ai partecipanti all'incontro internazionale di Santa Maria di Leuca dal titolo «Mediterraneo», organizzato dal vescovo di Ugento, monsignor Vito Angiuli. C'è bisogno, ribadisce Papa Francesco, di «un impegno sempre più generoso nel favorire la cultura dell'accoglienza e della solidarietà, promuovendo così la pace e la fraternità tra i popoli». Insomma il Mare Nostrum deve essere visto non come un terreno di scontro fra civiltà ma come un «porto di fraternità». Contemporaneamente, sempre dal mondo cattolico, emerge la voce polemica di padre Mussie Zerai che ancora ieri puntava l'indice contro la Libia. «Chiunque sia artefice delle politiche di respingimento dei migranti - spiega - chiunque la sostenga, sorvolando, tra l'altro, sul fatto che la Libia si è sempre rifiutata di firmare la Convenzione di Ginevra sui diritti dei rifugiati, si rende complice di tutti questi orrori».
Intanto si deve registrare un cambio di rotta del mondo cattolico nei confronti del ministro dell'Interno Marco Minniti. L'idea di un Codice rigido e inappellabile da far firmare alle Ong impegnate sul fronte del recupero dei migranti in mare e fortemente voluto dal responsabile del Viminale, non è stata accolta con adeguato favore da tanti rappresentanti dal mondo cattolico (così come da colleghi di governo dello stesso Minniti). Le organizzazioni cattoliche hanno chiesto e ottenuto un dialogo e un confronto sul tema del Codice di comportamento. E si sono trovati davanti un interlocutore non solo attento, come ricorda nel suo ultimo editoriale su Avvenire il direttore Marco Tarquini, ma anche disposto a mediare tra le esigenze umanitarie e quelle di difesa della legalità. La stessa poi ribadita anche dal presidente della Cei Gualtiero Bassetti. Sono state proprio le parole del vescovo di Perugia a gettare acqua sul fuoco delle polemiche quando ha ribadito che la Chiesa è sempre dalla parte della legalità. Concetto enfatizzato e ripetuto dallo stesso Tarquini. Il direttore di Avvenire ha infatti strutturato il suo ultimo editoriale come un peana verso Minniti. Un editoriale che esordisce nell'inequivocabile sentenza: «L'incontro tra umanità e legalità è ben possibile anche sulla non facile frontiera politica e morale del governo delle migrazioni forzate». E che poi sentenzia: «Le risposte di Minniti e del governo di cui fa parte sono intelligenti e opportune».
Cosa che potrebbe far pensare che il «partito» di Delrio e del viceministro Mario Giro, la fazione cioè che all'interno del gabinetto di Gentiloni puntava per un ammorbidimento della posizione nei confronti delle Ong, alla fine abbia prevalso. Con la mediazione magari, come suggeriscono i bene informati, dello stesso Gentiloni e del Quirinale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.