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"Vi spiego perché ora mi sento anarchica"

Carriera, politica e vita sentimentale. La showgril Alba Parietti, neo-60enne, si racconta a tutto tondo

Parietti: "Vi spiego perché ora mi sento anarchica"

"Il mio più grande successo professionale è il rispetto e la stima delle persone con cui ho lavorato. Questa, secondo me, è la più grande conquista che si può avere". Raggiunta l'età dei 60 anni, Alba Parietti, showgirl, conduttrice e opinionista televisiva, traccia un bilancio della sua carriera professionale, non certo priva di soddisfazioni.

Dopo 40 anni nel mondo dello spettacolo, ha anche qualche rimpianto?

"Il rimpianto è quello di non aver studiato bene le lingue perché probabilmente avrei potuto fare una carriera internazionale. All'epoca il fatto di non sapere bene l'inglese mi precluse, per esempio, un ruolo da protagonista in un film con James Bond".

Ha un ricordo particolare di Raffaella Carrà?

"Raffaella mi ha letteralmente onorato del fatto di aver voluto lei lavorare e duettare con me. Fu un atto di grandissima generosità anche perché mi rendevo conto che lei esaltava la forza dell'altro senza aver paura di avere vicino una donna più giovane. Era una che guardava solo al risultato e ti metteva a disposizione tutte le armi vincenti per farti brillare, non cercava di scacciarti. Lei aveva una grande capacità di fare anche da manager alla persona che invitava e gli dava tutta la visibilità, lo spazio e il comfort possibile".

Come affronta il tempo che passa? Ha paura della bellezza che sfiorisce?

"Non ho paura. Mi dispiace. Uno si vede quando era giovane e vorrebbe fermare il tempo, però nell'invecchiare c'è anche la curiosità di capire come si può diventare e si possono affinare delle qualità che prima lasciavi in secondo piano".

Nella sua carriera ha mai subito episodi di sessismo?

"Sì, soprattutto dalle donne ed è un qualcosa che non ti aspetti mai. Basta guardare i social come le donne si accaniscano in modo volgare e trovano pretesti per insultare. Io ammiro le donne che hanno fatto carriera".

Vuol parlare delle querelle con Selvaggia Lucarelli?

"No, tutto quello che c'è da dire con Selvaggia Lucarelli lo sto già dicendo, purtroppo, davanti ai giudici. Io avrei evitato, ma lei no. Evidentemente quello è il suo terreno, non il mio. Mi ci sono trovata e, dovendo affrontare cinque anni di processo, non ho neanche voglia di parlarne perché ho dedicato fin troppa energia a questa vicenda".

Lei ha condotto vari programmi di calcio. Questo sport è cambiato molto negli ultimi anni. In meglio o in peggio?

"Non so se è meglio o peggio, ma vedendo questi Europei mi sembra di rivivere i Mondiali del 1990. Rivedere Vialli e Mancini in quella situazione mi emoziona e mi commuove".

Un pronostico sulla finale Italia-Inghilterra?

"Forse l'Inghilterra è più forte di noi, ma spero che la sorte ci sarà amica".

Lei ha lavorato sia in Rai sia in Mediaset. Dove ha trovato più libertà?

"Ho trovato libertà ovunque ci fossero capistruttura o direttori capaci di lasciare le persone libere. In Rai uno dei più grandi direttori che ho avuto è Guglielmi, ,ma anche con Coletta mi sono trovata benissimo. Stessa cosa è avvenuta in Mediaset con altri dirigenti. Poi, sia in Rai sia in Mediaset ci sono stati direttori con cui non ho avuto alcun tipo di feeling. Con le maestranze e i colleghi di lavoro, invece, è andata benissimo da ambo le parti. Per me, sia Rai sia Mediaset sono famiglie".

Lei è figlia di partigiano ed è stata definita per molto tempo la 'coscia lunga della sinistra'. Le ha mai dato fastidio questa definizione?

"No, era una battuta anche venuta bene. Mi ci ritrovo anche se non ho mai fatto parte di nessuna lobby. Sono sempre stata di sinistra. Forse è rimasta solo la coscia, ma di sinistra".

Cosa pensa della sinistra di oggi?

"Sinceramente non voglio dare giudizi di questo genere. La politica è troppo lontana dai miei interessi perché è fatta solo di sondaggi, c'è poco cuore e troppo carrierismo. Mancano le passioni. Non siamo certo all'epoca di Matteotti o Berlinguer...".

Il Pd fa bene a non cedere sul ddl Zan?

"Sinceramente non lo so. Penso che il dialogo sia sempre un'ottima soluzione e che l'importante sia trovare una chiave, una lettura. Alle volte non aprire al dialogo può essere un errore".

Cosa pensa della crisi che sta vivendo il Movimento?

"Guardi, glielo dico con tutto il cuore: non sto seguendo perché mi sono disinnamorata totalmente della politica italiana. È un periodo in cui i giochi della politica non mi interessano. La politica è troppo legata agli interessi personali, di lobbies e di voti. Non riesco ad appassionarmi ai numeri e ai sondaggi. È come quando la tua squadra di calcio fa un gioco che non ti interessa più. Mi dichiaro anarchica e mi interessa solo seguire il mio istinto che di volta in volta prende decisioni senza condizionamenti di nessun genere".

Qual è stato il suo più grande amore?

"Me stessa. Poi, certo la persona che mi ha voluto più bene è Giuseppe Lanza di Scalea. Sarei cattiva, però, se dicessi che altri non sono stati altrettanto importanti però l'amore veramente irrinunciabile è quello per la mia dignità e sicuramente quello per mio figlio".

Lei ha rivelato di aver avuto un tumore all'età di 37 anni. Quanta paura ha avuto del Covid e delle malattie in genere?

"Non posso avere paura del Covid perché l'ho già preso e ho già fatto anche due dosi di vaccino. Ho più paura dell'ignoranza più che del Covid.

Alla lunga uccide più l'ignoranza del Covid".

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