I n Francia arriva la pillola contro le pene d'amore. Promette di ricomporre i cuori infranti. Si chiama Propranolol e attenua le emozioni negative. Il farmaco, messo a punto da ricercatori canadesi, è associato a una terapia simile a quella dei soldati tornati dall'Afghanistan e già sperimentata a Parigi con molti superstiti degli attentati del 13 novembre 2015. Se l'amore è una guerra, le ferite da separazione e da divorzio si possono curare allo stesso modo, assicura Alain Brunet, psichiatra dell'università McGill di Montreal che dopo anni di ricerche ha esteso la sua terapia alle rotture sentimentali parigine, rivela Le Parisien.
Tradimenti, violenze coniugali, tutte le ferite del cuore. Sotto la supervisione di uno psicologo, il paziente prende la compressa e scrive la sua memoria traumatica. Un'ora dopo legge la sua storia ad alta voce. La pillola, un beta-bloccante, sembra funzionare entrando in azione nel momento in cui la memoria si sposta da quella a breve termine a quella a lungo termine facendo perdere intensità ai ricordi peggiori. Il trauma resta, ma diventa più sopportabile trasformandolo in evento secondario con cui sarebbe più facile convivere.
Il cosiddetto stress post-traumatico è una realtà diffusissima. E Parigi, con questa nuova «terapia», punta anche a limitare l'uso di antidepressivi troppo spesso associati in modo arbitrario al mal d'amore. L'obiettivo del «trattamento Brunet» non è far dimenticare, ma bloccare «il ritorno del ricordo al suo livello emozionale più alto», rendendolo inoffensivo. Psicoterapia e Propranololo. «Perché il mal d'amore va affrontato come qualsiasi altra forma di abbandono e rottura violenta», dice il professore.
Dopo il successo su 360 sopravvissuti al Bataclan e alla strage di Nizza, sottoposti al programma Mémoire Vive sviluppato tra il 2016 e il 2018, Parigi punta ora alla guarigione delle ferite d'amore. Già da anni un gruppo di ricercatori di Tolosa studia i traumi psicologici basandosi su una «ricetta» simile, cercando una soluzione farmacologica ai ricordi dolorosi. Il professor Philippe Birmes tentò di verificare se una sostanza come il Propranololo fosse capace di attenuare i cattivi ricordi. I primi esperimenti, su otto persone coinvolte nell'esplosione dello stabilimento Azf di Tolosa che provocò 31 morti e 2.500 feriti nel 2001, attenuarono l'ansia, eliminarono gli incubi e i disturbi psicosomatici. Dopo 6 sedute mediche con somministrazione di Propranololo, in tutti gli otto soggetti che si sottoposero alla «terapia», il vissuto di dolore diminuiva sensibilmente. La «scoperta» fece insorgere parte della comunità scientifica. È giusto rimuovere i ricordi negativi? Fino a che punto si può spingere una terapia? I comitati di bioetica di vari Paesi respinsero l'uso di sostanze cancella-ricordi. Ma a pochi anni di distanza la pillola contro le pene d'amore è realtà.
Operatori sanitari formati a Parigi si preparano infatti ad applicare la formula canadese. Non è una soluzione, precisa chi si è sottoposto alla terapia. Però aiuta, racconta Anne, devastata da un divorzio difficile e tra le prime «cavie». «Attenzione, parliamo di una terapia associata a un farmaco», spiega Sophie Elise Bellaïche, una dei 200 psicologi che hanno seguito il corso parigino di «terapia di consolidamento» tenuto a gennaio da Alain Brunet. «Non si tratta di andare dal medico di famiglia e chiedere il Propranololo, è una pratica supervisionata da un professionista», mette in guardia la Bellaïche: «Ci saranno discussioni tra esperti, e questo è normale. Esistono controindicazioni mediche (ipertensione, non usare in gravidanza, ecc.).
Insomma, non è una cura miracolosa, ma uno strumento per aiutare il paziente nel suo percorso di guarigione». Nel 2007 Brunet pubblicò il suo primo studio sul Propranolol sul Journal of Psychiatric Research. Ora c'è la fila per applicare le sue teorie.
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