Parigi, ospedali già in tilt. E Julie muore a 16 anni

Malati trasferiti in treno, niente maschere

La Francia si scopre fragile. Saltano i nervi dei medici, che denunciano ospedali al collasso e mancanza di mascherine, le arcinote Ffp2 e Ffp3 ormai introvabili nonostante fossero state anzitempo requisite dal governo. Il personale sanitario si trova quindi a combattere con armi spuntate, se non addirittura a mani nude, quella che il presidente Emmanuel Macron ha definito «una guerra».

«Siamo ancora all'inizio dell'ondata di contagi, perciò annuncio altre due settimane di confinamento fino al 15 aprile», ha ammesso ieri il premier Edouard Philippe. Le stesse regole, in vigore da 11 giorni, continuano a essere applicate con non poche difficoltà per esempio nelle banlieue. Multe, divieti, raccomandazioni. Stretta anche sulla comunicazione dell'esecutivo: «Non possiamo parlare di salute, se non siamo ministri della Salute», riassume un membro del governo dopo la tirata d'orecchie riservata ieri dal premier alla squadra in videoconferenza.

La quarantena «potrà essere prolungata». Intanto, col crescere dei pazienti critici, c'è da svuotare gli ospedali; in certi casi veri e propri focolai come alcune case di riposo. Anzitutto quelli nel Grand-Est e dell'Île-de-France a 24 ore dalla saturazione. L'epidemia conta ormai 33mila casi confermati e 2mila decessi in Francia (senza considerare chi muore in casa) tra cui la 16enne diventata suo malgrado la vittima più giovane. I test, prima negativi poi positivi - perché apparentemente Julie aveva «solo una tosse» - poi il ricovero e la telefonata nella notte: «È morta».

I pazienti vengono caricati sui Tgv e smistati nelle strutture al centro e a ovest della Francia. Un nuovo treno dovrebbe evacuare altri pazienti da Nancy entro lunedì. Ma l'Île-de-France (la regione di Parigi) è a un passo dalla «capienza limite»: 548 nuovi sottoposti a terapia intensiva in 24 ore e 2365 neoospedalizzati. Totale: circa 14 mila. La Société des eaux de l'Ouest de Paris (SEOP), fornitore di acqua potabile a oltre un milione di utenti dell'Île-de-France, ha aumentato la dose di cloro nei rubinetti.

La questione Coronavirus è anche «politica». Ieri Macron ha visto i sindacati da un pc, preoccupati dagli effetti del confinamento sull'economia. Il ministero dell'Interno aspetta un milione di mascherine chirurgiche dalla Cina tra oggi e domani. Place Beauvau affronta pure la rabbia della polizia che minaccia di non effettuare più controlli per far rispettare il confinamento.

Mercoledì il ministro ha infatti annunciato la cessione agli operatori sanitari di uno stock di 1,4 milioni di Ffp2: assecondando la dottrina Macron ha lasciato sguarniti i ranghi di chi è a tu per tu con gli incoscienti. Nelle carceri, in particolare, si rischia l'ecatombe: 50 agenti già positivi al Covid-19, 21 detenuti e oltre 471 sintomatici.

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