Un Parlamento di maleducati: ecco il decalogo per politici cafoni

Un Parlamento di maleducati: ecco il decalogo per politici cafoni

Parigi Basta «caciara». Ordine e disciplina. La ricetta francese per placare gli animi di un'Assemblea nazionale sempre più teatrale, quando non clownesca, è realtà. Il primo decalogo anti-politici cafoni, che «disturbano» le sedute dando un'immagine poco istituzionale, lo firma il neo presidente della Camera francese Richard Ferrand; espressione di Emmanuel Macron e ora padre della crociata contro abiti trascurati, telefonate, fischi e volantini in aula. «Questi comportamenti offuscano seriamente l'immagine del dibattito parlamentare e della nostra istituzione», spiega in una lettera ai deputati.

Sotto accusa, le «grida» e gli «insulti» contro il governo nel question time. «Immagini che i connazionali vedono». Ecco allora le «regole di correttezza». Indossare un abito che sia «adatto e non casual, né trascurato», stop a «cartelli o volantini» (branditi quasi sempre contro la maggioranza e l'esecutivo); basta «telefonare, filmare o fotografare all'interno dell'emiciclo» o presentarsi «con borse, oggetti o vestiti voluminosi». Grandi zaini, cappotti e altri oggetti «devono essere collocati fuori dalla Camera, che non è né un campus né un camping».

Se in principio l'atmosfera circense pareva confinata ai banchi della Francia Ribelle di Jean-Luc Mélenchon, un po' per imitazione, un po' perché l'estate scorsa l'affaire Benalla ha sconvolto ogni certezza sulla massima espressione repubblicana, cioè l'Eliseo (con la messa in discussione della rettitudine di alcuni dipendenti), i deputati hanno cominciato a lasciarsi, per così dire, un po' andare. Scavalcando i banchi, sfiorando la minaccia fisica. «Cagnara» e clima da stadio.

Da principio, Ferrand ha provato a disinnescare con diplomazia l'effetto pollaio. Andando in peggio, martedì ha preso carta e penna e minacciato multe da regolamento: 1.400 euro trattenuti agli inadempienti, circa un quarto dell'indennità, e «l'esclusione dall'Assemblea nazionale per 15 giorni» nei casi più gravi. Più che generiche sedute «disturbate da commenti, invettive o grida dei deputati di tutte le tendenze politiche», sotto attacco ci sono le azioni di protesta delle opposizioni.

François Ruffin, estrema sinistra, nel 2017 fu multato per aver indossato una maglietta da calcio in sostegno a un disegno di legge: via un quarto dello stipendio. «Vi informo che intendo applicare queste sanzioni ogni volta che le circostanze lo richiedano», ha scritto il presidente.

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