Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti mette mano allo Statuto del Comune. E quello che ne viene fuori è un disastro. Tanto per citare alcune novita: il referendum non avrà più bisogno di raggiungere il quorum per mpassare, verranno istituiti consigli di volontari nei quartieri, sarà nominato un rappresentante aggiunto per gli stranieri all'interno del Consiglio comunale e, dulcis in fundo, sarà garantito il diritto di voto anche ai 16enni. "Questo è il risultato di un percorso cominciato tempo fa, di cui siamo molto orgogliosi – ha detto Pizzarotti – è un modo per responsabilizzare la cittadinanza e farla diventare consapevole delle scelte che vengono fatte".
In base al nuovo Statuto comunale, riportato oggi dal Fatto Quotidiano, i cittadini potranno proporre consultazioni raccogliendo 5mila firme per il referendum propositivo e consultivo. Per quello abrogativo, invece, la soglia è stata alzata a 10mila. Viene completamente cancellata la soglia di validità. Non solo. A decidere sull'ammissibilità del referendum sarà una commissione tecnica e non politica. "Lo strumento ora non potrebbe cambiare comunque il destino dell’inceneritore – ha spiegato il primo cittadino di Parma – perché si tratta di un’opera di un’azienda privata, mentre al tempo si poteva intervenire a livello urbanistico, ma è comunque un mezzo in più e potenziato che oggi diamo ai cittadini per fare emergere la loro voce su questioni importanti".
Ci sono novità anche per la politica di tutti i giorni. Nei quartieri verranno istituiti consigli di cittadini volontari che non saranno, quindi, legati alle forze politiche. In consiglio comunale, invece, arriverà un consigliere aggiunto che dovrà rappresentare le comunità straniere che vivono a Parma. E ancora: saranno introdotti il voto per i 16enni e la possibilità di votare online. "Ci vorrà tempo e poi i cittadini saranno informati – ha continuato Pizzarotti – sarà loro compito scegliere di utilizzare o meno gli strumenti che mettiamo a disposizione nel nuovo Statuto". Al momento della votazione in aula, la minoranza non ha votato denunciando l'eccessiva fretta dei Cinque stelle nel voler approvare lo Statuto senza riaprire il confronto con le altre forze.
"È stato raggiunto il punto più basso della storia cittadina – ha tuonato il capogruppo Pd Nicola Dall’Olio – la carta costituzionale del Comune, che doveva essere condivisa da tutte le forze, è stata imposta dai Cinque stelle in tutta fretta per la propaganda del sindaco".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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