Lettere d'amore

Parole che sono musica per le orecchie di ogni donna sensibile

Beethoven viveva grandi amori, si dice di lui che fosse di solito profondamente coinvolto ma che spesso lo fosse solo per brevi periodi.

diBeethoven viveva grandi amori, si dice di lui che fosse di solito profondamente coinvolto ma che spesso lo fosse solo per brevi periodi. Nonostante questo non si sposò mai e non ebbe mai una relazione molto intima con una donna. Il suo atteggiamento verso l'amore e verso le donne era ambivalente, non a caso le sue amicizie erano sempre donne di una superiore posizione sociale e quasi sempre legate a qualcuno, il che rendeva impossibile il matrimonio.

Anche la destinataria di questa lettera infatti lo era, donna della quale Ludwig era profondamente innamorato come si evince da quello che scriveva. Sembra certo che questa lettera, come altre, non venne mai inviata: furono trovate in una credenza nei giorni che seguirono la morte del compositore. «Mio angelo, mio tutto, mio stesso io». Che inizio meraviglioso per questa lettera d'amore emozionante e struggente. Per questo amore tormentato, per questo amore lontano, per questo amore forse clandestino. Un amore che provoca piacere e dolore al tempo stesso. «L'amore esige tutto», scrive Beethoven «e con piena ragione» e dunque lui non si ferma: scrive che il suo cuore trabocca di desiderio e che addirittura la sua parola non riesce a esprimere nulla, tante sono le sensazioni e i sentimenti che prova mentre scrive. E scrive d'amore anche se non v'è certezza di poter coronare il suo sogno un giorno perché «quello che dovrà e potrà accadere saranno gli dèi a deciderlo».

È una lettera che mi emoziona molto e che trasuda sentimenti. Mi trasporta nel passato con le sue minuziose descrizioni ma diventa d'improvviso attuale quando l'autore si rivolge a lei pieno d'amore: «il nostro amore può forse esistere se non attraverso i sacrifici, senza che ciascuno di noi pretenda tutto dall'altro; puoi forse cambiare il fatto di non essere tutta mia, che io non sono tutto tuo?».

E dice molto anche sul carattere dell'autore, Beethoven, che racconta delle vicissitudini passate in viaggio e chiude dicendosi quasi felice e soddisfatto dell'accaduto come lo è ogni volta che supera felicemente un ostacolo.

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