È partita la macchina del fango contro il centrodestra

È in corso un tentativo di creare una polarizzazione tra il centrodestra irresponsabile e la sinistra affidabile, apprezzata a livello internazionale che garantisce stabilità. Più che la realtà si tratta di una mera tattica elettorale

È partita la macchina del fango contro il centrodestra

Con la scelta della data del 25 settembre per le elezioni, pensavamo di aver scampato una campagna elettorale basata sul parallelo tra una possibile vittoria del centrodestra e il Centenario della marcia su Roma che ricorre il 28 ottobre. Ci sbagliavamo, sono già iniziati i rifermenti poiché l’insediamento del nuovo governo dovrebbe essere proprio nei giorni in cui ricorre la marcia su Roma. La narrazione del “pericolo fascista” se dovesse vincere il centrodestra è solo uno dei temi che verrà utilizzato dalla sinistra e dai grillini in questi due mesi. La campagna elettorale è appena iniziata è già sono numerosi gli attacchi alla “peggiore destra di sempre” basati su una distorsione della realtà e su una faziosità ideologica incredibile. Nonostante le responsabilità per la caduta del governo Draghi siano del Movimento Cinque Stelle, si cerca di addossare la colpa a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il motivo di questa narrazione è chiaro: incolpare il centrodestra dipingendolo come irresponsabile, pericoloso per il paese, senza classe dirigente, poco importa se la coalizione governa molte delle principali regioni italiane e in migliaia di comuni.

Per evitare che il centrodestra possa vincere le elezioni e arrivare al governo si è disposti a tutto, anche a evocare un default, una crisi dello spread, una svendita dei titoli di stato italiani. La leva economica sarà particolarmente utilizzata contro Salvini, Berlusconi e Meloni, così come il tema della credibilità internazionale. Stiamo andando incontro a un autunno e a un inverno complicato in particolare per la crisi energetica e delle materie prime con un’inflazione galoppante, una situazione indipendente dal colore politico del prossimo governo. Anche alla luce della brevità della campagna elettorale (peraltro con l’estate di mezzo), aspettiamoci di tutto, non mancheranno i colpi bassi nei confronti di un centrodestra che, sondaggi alla mano, parte favorito.

Oltre alla demonizzazione dell’avversario, la strategia della sinistra si baserà su due cardini. In primis il tentativo di costruire una coalizione che sia tenuta insieme da un unico collante: la volontà di non fare vincere Lega, Fdi, Forza Italia. In secondo luogo, il tentativo di intestarsi la figura dell’(ex) premier creando la coalizione di Draghi in assenza di Draghi. Già sono partiti gli appelli a continuare "l'agenda Draghi", a "non disperdere quanto di buono fatto finora" e così via.

In tal modo si creerà un dibattito polarizzato con da un lato il centrodestra dipinto con tutti gli epiteti del caso e dall’altro la sinistra affidabile, apprezzata a livello internazionale che garantisce stabilità. Ma più che la realtà si tratta di una mera tattica elettorale.

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