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Partono le prove di dialogo tra Forza Italia e i renziani

Contatti Renzi-Berlusconi e riunione segreta al Senato tra i capigruppo azzurri e di Iv. Gli interessati negano

Partono le prove di dialogo tra Forza Italia e i renziani

M atteo Renzi gioca ormai su tutti i tavoli. Soprattutto quelli dell'opposizione, sui quali si trova evidentemente molto più a suo agio. Intrattiene rapporti costanti con Matteo Salvini, grazie anche ai buoni uffici di Denis Verdini, uno dei grandi teorici della bontà di un eventuale intesa Lega-Italia viva che dia vita ad un governo che soppianti il Conte 2. L'ex segretario del Pd, però, parla anche con Silvio Berlusconi, perché tra i senatori di Forza Italia non solo danno per certi ripetuti contatti telefonici tra i due ma sono anche piuttosto sicuri che la convergenza delle ultime settimane abbia portato ad un faccia a faccia di persona, con i due ex premier seduti allo stesso tavolo a disquisire dei possibili scenari futuri. Circostanza che, questa, gli interessati negano da una parte e dall'altra, ma che a Palazzo Madama viene data per acquisita.

Di certo, c'è che tra Forza Italia e Italia viva i contatti sono costanti e ripetuti. Mercoledì sera, per esempio, qualche ora dopo che Renzi aveva registrato Porta a Porta, al Senato si incontravano i big dei due partiti per fare il punto sulla situazione. Un faccia a faccia piuttosto inusuale. Dal punto di vista parlamentare, infatti, sono seduti al tavolo la seconda forza d'opposizione (Forza Italia conta 97 deputati e 61 senatori) con la terza forza di governo (Italia viva ha 30 deputati e 17 senatori). Alla riunione partecipano tra gli altri - i capigruppo di Camera e Senato, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini per gli azzurri e Davide Faraone e Maria Elena Boschi per i renziani. Qualche rumor, peraltro, non esclude che potrebbe aver fatto capolino perfino lo stesso Renzi, di ritorno da via Teulada. Chissà, di certo ci si confronta su un percorso comune e si discute apertamente l'ipotesi che Italia viva aderisca alla raccolta firme di Forza Italia per l'abolizione del reddito di cittadinanza. Che, non a caso, uno dei quattro punti critici che Renzi ha messo sul tavolo con Giuseppe Conte per verificare gli equilibri interni alla maggioranza. In verità si va ben oltre, perché pure se tutti i presenti all'incontro di mercoledì sera negano, pare che il tema della giornata sia stato l'eventualità di dar vita ad un governo che prenda il posto del Conte 2. Un esecutivo sostenuto da Forza Italia e Italia viva ma che troverebbe anche l'appoggio della Lega (125 deputati e 60 senatori). Salvini, infatti, pubblicamente esclude qualunque scenario lo veda tornare al governo senza un passaggio elettorale, ma in verità starebbe valutando la possibilità di un esecutivo di salvezza nazionale, fortemente teorizzato proprio dal «suocero» Verdini. D'altra parte, se davvero il Conte 2 dovesse finire per implodere sotto le bordate di Renzi, visto che difficilmente si potrà tornare alle urne prima del 2021 è nelle cose che tutti valutino scenari alternativi. I numeri di Forza Italia, Lega e Italia viva, però, non sarebbero sufficienti, ragion per cui a margine della riunione si valuta la possibilità che possa aderire ad un simile progetto pure Fratelli d'Italia (certamente poco incline), oltre che la solita truppa di Responsabili buoni per tutti le stagioni.

Lavori in corso, dunque. Con Renzi che giovedì incontrerà finalmente Conte per presentargli la lista dei suoi desiderata. «Quattro punti fondamentali» che per l'ex premier sono imprescindibili per continuare a sostenere il governo: giustizia, abolizione del reddito di cittadinanza, riforma costituzionale per il cosiddetto «sindaco d'Italia» e sblocca cantieri. Di fatto, quasi tutte proposte politicamente irricevibili per il presidente del Consiglio. «Ne parleremo con Conte e decideremo cosa fare», spiega il leader di Italia viva. Perché, aggiunge, «le idee vengono prima delle persone e non restiamo al governo a tutti i costi». Insomma, l'ennesima scossa a un esecutivo che Renzi ha ormai deciso di terremotare.

Ancora non è chiaro con che tempi e in che modo, ma già si lavora alacremente all'esecutivo che potrebbe prendere il posto del Conte 2.

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